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Ucraina: mitragliatrici e missili, le armi dall'Italia

Guerini e vertici militari valutano nuovi invii, lista a Copasir

Un soldato ucraino

Redazione Ansa

Missili spalleggiabili Stinger e Milan, mortai anti-carro, mitragliatrici pesanti e leggere, giubbotti antiproiettile, elementi, razioni k e proiettili in grande quantità. Il Governo prepara il nuovo decreto sugli equipaggiamenti ed armi da inviare all'Ucraina, sulla falsariga del primo. Mentre in valutazione - dopo il punto fatto oggi tra gli alleati al vertice di Ramstein, in Germania - c'è anche un salto di qualità nel materiale da inviare per supportare la resistenza contro i russi: si parla, ad esempio, di semoventi d'artiglieria.

I provvedimenti sono top secret. Il contenuto del prossimo decreto sarà riferito giovedì dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al Copasir. "La lista è stata secretata per non mettere a rischio il nostro Paese e non informare colui che sta aggredendo il popolo ucraino", ha specificati il presidente del Comitato, Adolfo Urso. Due mesi di guerra hanno messo a dura prova l'arsenale ucraino, pur se continuamente rifornito dai Paesi occidentali, Usa e Gran Bretagna in testa. Anche l'Italia quindi ha messo in cantiere una seconda tranche di aiuti. "Ci sarà - ha annunciato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, da Ramstein - un nuovo invio da parte italiana di equipaggiamenti militari, indispensabili per continuare il supporto alla resistenza ucraina". Il secondo decreto, ha aggiunto, sarà della stessa natura del primo, "sulla base delle richieste da parte ucraina".

Il potenziamento dell'assistenza militare potrebbe esserci con un ulteriore provvedimento, oggetto di valutazioni politiche - i Cinquestelle frenano - ma anche di quelle dei vertici delle forze armate che hanno il quadro delle dotazioni a disposizione. In particolare lo Stato Maggiore della Difesa, con il Comando operativo di vertice interforze (Covi), guidato dal generale Francesco Figliuolo, sta passando in rassegna le possibili opzioni, tenendo conto anche che gli armamenti terrestri hanno subito un depauperamento negli ultimi anni. Così il Panzerhaubitze 2000, obice semovente di fabbricazione tedesca, usato dall'Esercito italiano, non sarebbe presente in quantità sufficiente da poterne inviare esemplari in Ucraina.

Più fattibile la spedizione di semoventi di artiglieria M109, obici che hanno una gittata fino a 15 chilometri. Ci sono poi i cingolati M113 impiegati per il trasporto pubblico. Tra i mezzi più leggeri ci sono i Lince di produzione italiana, presenti in quantità adeguata nelle casere dell'Esercito.
   

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