Mondo

La 'Crocifissione dell'Ucraina' al museo di Kiev - REPORTAGE

In mostra le armi dei russi e la vita quotidiana in frantumi. Reportage dell'inviata Laurence Figà-Talamanca

Redazione Ansa

Una stella rossa sovietica per terra accoglie il pubblico nel Museo della Storia dell'Ucraina nella Seconda guerra mondiale a Kiev. Ma non sono vestigia di 80 anni fa: nella stella sono disposte decine di scarponi militari - e ciabatte di gomma - lasciati dall'esercito russo poco più di un mese fa nell'oblast della capitale.La mostra 'Crocifissione dell'Ucraina' ha aperto i battenti in questo 8 maggio dedicato alla memoria delle vittime e degli eroi ucraini che hanno contribuito alla sconfitta dei nazisti.

"Il suo scopo principale è diffondere la verità sulle conseguenze dell'aggressione russa in corso", spiega all'ANSA Dmytro Hainetdinov, capo del dipartimento dell'istruzione del Museo, all'ombra della gigantesca statua della Madrepatria sulle rive del Dnepr.

La mostra si divide in due parti: al piano terra l'impronta del passaggio dei russi, i loro passaporti e carte di credito, i vestiti e le uniformi, resti di scorte di cibo, persino le mappe del piano di invasione di Kiev. Ma anche pezzi di missili, armi, bombe a grappolo, artiglieria, portiere di mezzi militari con la V dipinta sul fianco.

Al primo piano invece gli effetti della distruzione di "pacifici villaggi ucraini", spiega ancora Hainetdinov. Vi si accede oltrepassando quel che resta del portone della chiesa dell'Ascensione di Gesù di Lukianivka, con i suoi accessori liturgici e i dipinti crivellati dai colpi. Poi ancora le schegge sulle cyclette bruciate e le panche deformate del Golf club di Makariv, oggetti comuni, infissi anneriti dal fuoco, peluche sventrati, elettrodomestici in frantumi, televisioni dalla plastica squagliata.

"Abbiamo aperto questa mostra per gli ucraini, per consolidare la società ucraina e il sostegno nazionale in questo momento critico. Ma speriamo - conclude Hainetdinov - che i reporter stranieri ma anche i rappresentanti di altro Paesi la visitino e portino queste informazioni nel mondo". 
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it