Per la prima volta in Giappone il ministero della Salute ha approvato un risarcimento per la famiglia di una persona deceduta dopo la somministrazione del vaccino contro il Covid-19. Si tratta di una donna di 91 anni, sulla quale una commissione di esperti incaricata dal ministero si è pronunciata per valutare eventuali controindicazioni causate dalle vaccinazioni.
La sua famiglia riceverà poco più di 44 milioni di yen, l'equivalente di 316.000 euro, sotto forma di indennità di morte, e altri 212.000 yen per le spese sostenute per la cerimonia funebre. Il ministero non ha tuttavia riconosciuto un nesso diretto tra l'inoculazione del siero e la morte della anziana signora, pur ammettendo che "una relazione causale non può essere esclusa".
Il referto medico del ministero parla di una reazione allergica acuta e un infarto miocardico avvenuto dopo la vaccinazione, ma non è stato rivelato quando la donna ha ricevuto il vaccino o quale tipo di siero sia stato somministrato. Il ministero ha inoltre affermato che la donna era indebolita da patologie pregresse, tra cui un attacco ischemico cerebrale, e ipertensione; fattori che avrebbero potuto essere correlati alla sua morte.
Attualmente in Giappone nove casi sono sotto esame per l'ammissibilità al sussidio di morte per persone che hanno effettuato la l'immunizzazione contro il Covid-19.
Secondo i dati più recenti del governo di Tokyo, l'80% della popolazione ha ricevuto due dosi del vaccino, in gran parte delle case farmaceutiche statunitensi Pfizer e Moderna, e il 62,4% la terza dose.
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