Oleksandr Dugin, l'ideologo del putinismo, ha legami e conoscenze anche in Italia, in primo luogo con la Lega di Matteo Salvini, ma in una delle interviste degli ultimi mesi esprimeva grande apprezzamento per Giorgia Meloni: "Ho un presentimento, si farà strada".
Sul fronte leghista è Gianluca Savoini ad introdurre Dugin, che parla perfettamente l'italiano, al leader del Carroccio.
La "grande simpatia" per il leader leghista si va però raffreddando pian piano. La caduta dell'esecutivo gialloverde viene definita "un'occasione mancata" e Salvini finisce nel mirino: "La sua trasformazione in senso atlantista e liberale è un peccato, perché ha perduto la dimensione del vero populismo", commenta Dugin, deluso per "l'influenza della destra liberale Usa" sul leghista.
Da ultimo, il nuovo Rasputin dice di apprezzare Meloni per le sue critiche alle misure anti-Covid e la distanza "dalle politiche fallimentari del globalista e liberale Draghi". Fino al vaticinio: "Se seguirà rigorosamente gli ideali e i valori che proclama, sarà, secondo me, molto significativo. Quando l'Italia - con la Meloni o chiunque altro - diventerà sovrana, allora e solo allora le cose cominceranno ad andare".
Dugin, i legami con Salvini e la benedizione alla Meloni
Le frequentazioni italiane dell'ideologo del sovranismo di Putin