Una delle perdite dal Nord Stream 2 non si è fermata, al contrario è aumentata. Dopo che Gazprom aveva annunciato la fine delle fughe dal gasdotto sottomarino danneggiato, la Guardia costiera svedese rilancia l'allarme.
Durante un sorvolo sui punti di fuoriuscita effettuato nelle ultime ore, hanno spiegato le autorità di Stoccolma, la perdita dal Nord Stream 1 non era più visibile e si può quindi considerare esaurita. Tuttavia, "quella più piccola, proveniente dal Nord Stream 2, è invece leggermente più grande" di domenica e misura "circa 30 metri di diametro".
Una constatazione che contrasta con quanto già riferito dall'operatore del gasdotto che collega la Russia alla Germania, Nord Stream AG, e confermato dal principale azionista, il colosso russo Gazprom. "La pressione nella linea A del gasdotto Nord Stream 2 e in entrambe le linee del gasdotto Nord Stream 1 si è stabilizzata dopo le rotture - ha spiegato la compagnia - e le fughe di gas si sono fermate". Sull'origine dei danni, intanto, continua lo scontro. "Non è chiaro con chi collaborare per ripristinare il flusso del Nord Stream", perché su questa vicenda l'Occidente "è isterico", ha accusato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, tornando comunque a rassicurare sulla possibilità di riparare i metanodotti.
"Le condutture devono essere ripristinate, questo può essere fatto - ha spiegato -, ma per ora non ci sono tempistiche specifiche". Intanto, Gazprom ha evocato la possibilità di tornare a fornire gas all'Europa in tempi brevi attraverso la linea B non danneggiata del Nord Stream 2, la cui entrata in funzione era stata bloccata dalla Germania alla vigilia dell'invasione dell'Ucraina. "Se venisse presa la decisione di avviare le forniture", ha affermato la compagnia in una nota, "il gas naturale sarà pompato nel gasdotto, dopo il controllo dell'integrità del sistema e la conferma di questa possibilità da parte delle autorità di supervisione".