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Amnesty: almeno 23 minori uccisi dall'inizio delle proteste in Iran

Sono il 16% del totale dei 144 manifestanti morti. Borrell: 'Cessi la repressione, protestate è un diritto'

Iran: ong, 201 i morti in proteste, 23 minori

Redazione Ansa

Da quando in Iran sono iniziate le proteste a seguito della morte in custodia di polizia di Mahsa Amini, le forze di sicurezza iraniane hanno ucciso almeno 23 minorenni e ne hanno feriti un numero ancora maggiore: lo ha denunciato Amnesty International, secondo la quale "le autorità iraniane stanno ricorrendo a ogni mezzo per stroncare lo spirito di resistenza delle proteste giovanili e per mantenersi aggrappate al potere".

Su un totale di 144 manifestanti uccisi accertati da Amnesty International, questi minorenni costituiscono il 16% del totale, scrive l'organizzazione internazionale per i diritti umani in un comunicato. Nella maggior parte dei casi, 17 sul totale, le vittime sono state uccise da proiettili veri, due da pallini da caccia e quattro a seguito di pestaggi.

L'elenco redatto da Amnesty International, riferito solo al periodo tra il 20 e il 30 settembre, contiene i nomi di 20 ragazzi di età compresa tra 11 e 17 anni e di tre ragazze, due di 16 anni e una di 17. L'organizzazione per i diritti umani sta cercando conferme sulla morte di almeno altri cinque minorenni. Dieci vittime su 23 appartenevano alla minoranza oppressa dei beluci e sono state uccise nel "venerdì di sangue" del 30 settembre nelle province di Zahedan e del Sistan e Belucistan, colpite agli organi vitali. Gli altri 13 minorenni sono stati uccisi in 11 città delle province di Teheran (5), Azerbaigian occidentale (4), Alborz (1), Kermanshah (1), Kohgilouyeh e Bouyer Ahmad (1) e Zanjan (1). 

BORRELL: 'CESSI LA REPRESSIONE, PROTESTARE E' UN DIRITTO'

"Ho parlato con il ministro Amirabdolahian per ribadire la posizione chiara e unitaria dell'Ue: i cittadini iraniani hanno il diritto di protestare pacificamente e di difendere i diritti fondamentali. La repressione violenta deve cessare immediatamente. I manifestanti devono essere rilasciati. Sono necessari l'accesso a Internet e l'assunzione di responsabilità". Così su Twitter l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell.
   
   

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