"La politica della 'tolleranza zero' al Covid, perseguita con tenacia e ostinazione in quasi tre anni di pandemia, si è trasformata in un pericoloso boomerang per la leadership cinese. Le migliaia di persone scese a manifestare anche oggi in varie città del Paese a costo di pesanti conseguenze hanno preso di mira per la prima volta direttamente il Partito comunista e il presidente Xi Jinping, di cui sono state chieste le dimissioni, insieme a una svolta democratica.
Un affronto che alla Zhongnanhai, la cittadella del potere rosso di Pechino, avrà di sicuro fatto alzare il livello di guardia verso un fenomeno che sta trovando sponde in tutta la Cina come non accadeva dai tempi di Piazza Tienanmen sulla spinta dei social media, dove la creatività ha neutralizzato la censura del Great Firewall. I fogli bianchi tra le mani sono i simboli più riconoscibili anti-lockdown e sfuggono alle maglie dei controlli. Shanghai e Pechino sono gli epicentri della protesta che ha ramificazioni anche in altre città, tra cui Nanchino, Qingdao, Chengdu e Wuhan, il famigerato capoluogo dell'Hebei all'origine della crisi del nuovo coronavirus a gennaio 2020.
Nella capitale cinese, presso la prestigiosa Università Tsinghua, circa trecento studenti hanno protestato dopo l'affissione di un foglio bianco. In serata, alcune centinaia di persone si sono radunate lungo il fiume Liangma e nelle aree limitrofe per una veglia - a dispetto delle restrizioni anti-Covid - in ricordo delle vittime dell'incendio di Urumqi, nello Xinjiang, costato la scorsa settimana la vita a 10 persone in una tragedia imputata alle inflessibili politiche anti-Covid. Tra i canti, l'Internazionale e Imagine di John Lennon. I video circolati online mostrano la rabbia di una popolazione esausta, sfinita e frustrata per le continue restrizioni anti-virus che ripetono la solita ricetta: lockdown, test di massa, quarantene interminabili e ingerenze nella sfera dei diritti. Lo stesso Xi, appena riconfermato alla guida del Pcc con un inedito tero mandato di fila, ha definito "poco costosa" la linea dello zero-Covid, nonostante le restrizioni abbiano affossato l'economia, affermando che la linea del governo sarebbe rimasta quella fino alla "vittoria finale" sul virus.
Cina, proteste per le restrizioni anti Covid: folle inferocite scendono in piazza a Shanghai
L'emittente statale cinese Cctv Sports sta tagliando le inquadrature ravvicinate dei tifosi senza mascherina anti-Covid ai Mondiali di calcio del Qatar, dopo che i primi servizi hanno scatenato la rabbia nel Paese, dove sono scoppiate proteste per le dure restrizioni contro la pandemia. Durante la trasmissione in diretta della partita a gironi di domenica tra Giappone e Costa Rica, la Cctv ha sostituito le inquadrature ravvicinate di tifosi senza mascherina con immagini di giocatori, funzionari o dello stadio di calcio. L'emittente ha mostrato inquadrature distanti della folla, in cui era difficile distinguere i singoli volti, e un numero minore di inquadrature della folla rispetto alla trasmissione in diretta della stessa partita su piattaforme online come Douyin, la versione cinese di TikTok. Decine di milioni di persone nelle principali città, tra cui Pechino, Guangzhou e Chongqing, sono state sottoposte a una forma di isolamento oggi. Una lettera aperta è stata diffusa sulla popolare applicazione di messaggistica WeChat per mettere discussione le politiche anti-Covid: nel testo veniva chiesto se la Cina sia "sullo stesso pianeta" del Qatar. La lettera, apparsa martedì, è poi stata rimossa dai censori dalla piattaforma.
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