Gli Usa annunciano una svolta sulla fusione nucleare grazie alla produzione per la prima volta nella storia di una reazione che genera più energia di quella necessaria per innescarla. Con la tecnica laser, e non con quella a confinamento magnetico su cui invece ha preferito investire la Ue.
Ma la strada sembra segnata e nel frattempo, ammoniscono gli ambientalisti, non bisogna abbandonare le rinnovabili, anche se hanno il limite dell'impatto ambientale e della loro intermittenza. "Per gran parte di noi, è solo questione di tempo", ha assicurato al Washington Post uno degli scienziati della National Ignition Facility della 'Lawrence Livermore National Laboratory' in California, dove è stata fatta la scoperta. A differenza dell'energia da fissione nucleare, quella prodotta nelle centrali atomiche con la pericolosa scissione di un nucleo pesante in due più leggeri e il problema delle scorie, quella da fusione riproduce il processo che avviene nelle stelle e nel Sole, con la combinazione senza rischi di due nuclei leggeri in un nucleo pesante. Come combustibile si usa l'idrogeno, praticamente inesauribile. Si avvicinano due nuclei fino a farli fondere tra loro a densità e temperature altissime (milioni di gradi Celsius) per superare la repulsione elettromagnetica. In questo modo si trasforma l'energia della reazione in elettricità che può alimentare case, uffici, aziende senza emettere carbonio nell'aria o produrre scorie radioattive da smaltire nell'ambiente.
Per decenni gli scienziati hanno sperimentato reazioni da fusione ma finora avevano consumato più energia di quella ottenuta. Nel laboratorio in California è stato usato con successo uno dei più grandi laser al mondo. L'energia prodotta, circa 25 megajoule, è stata generata grazie a 192 fasci laser che in qualche miliardesimo di secondo hanno colpito la parte interna di un piccolo cilindro contenente due elementi chiave (il deuterio e il trizio), come hanno spiegato all'ANSA l'esperto di fusione nucleare Stefano Atzeni, dell'Università Sapienza di Roma, e Fabrizio Consoli, responsabile del laser per la fusione Abc dell'Enea. Gli ostacoli in futuro non mancano, a partire dai costi giganteschi e dalle difficoltà tecniche per ricreare la reazione su larga scala e per mettere a punto macchinari (finora inesistenti) capaci di trasformarla a costi sostenibili in elettricità da mettere in rete. Ma un nuovo futuro non sembra lontano. "Questa svolta dimostra che la necessità di continuare ad investire nella fusione nucleare è forte", ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Abbiamo bisogno di vari approcci per garantire questa energia pulita in futuro, ma questo dimostra che vale la pena intensificare il lavoro e la ricerca", ha aggiunto.
Fusione nucleare: svolta in Usa, 'verso un'energia pulita e illimitata'
Verso l'annuncio dell'amministrazione Biden