(ANSA) - ROMA, 29 DIC - La onlus Nove Caring Humans conferma
il suo impegno in Afghanistan, malgrado le drammatiche
conseguenze del nuovo editto talebano che vieta alle donne di
lavorare per le ong.
L'associazione fa sapere di aver dovuto sospendere alcune
attività, ma ne continua altre, 'decisa a mantenere il suo
impegno per la popolazione afghana fino a quando sarà possibile
operare'. Nove monitora la situazione costantemente,
coordinandosi con Agency Coordinating Body for Afghan Relief &
Development.
Il regime dei talebani, si legge in una nota della onlus, 'ha
progressivamente negato alle donne libertà e diritti
fondamentali, come quello di frequentare università e scuole
superiori. Altre drastiche restrizioni fanno sì che molte
attività di sostegno alle donne afghane possano essere svolte
solo da personale femminile; ma il recente divieto alle ong di
impiegare donne, emesso dal ministero afghano dell'Economia,
impedisce di fatto lo svolgimento di tali attività'.
Si tratta, dice Susanna Fioretti, presidente di Nove, di 'una
decisione crudele che, oltre a privare un enorme numero di donne
di aiuti essenziali forniti dalle organizzazioni non
governative, costringe lo staff femminile delle ong a restare a
casa, rinunciando allo stipendio da cui spesso dipende la
sopravvivenza di una famiglia'.
Le Nazioni Unite ritengono che se il veto per le ong rimarrà
in vigore, l'assistenza salvavita in Afghanistan sarà ridotta
del 50%, escludendo oltre 11,6 milioni donne e ragazze, fa
sapere l'associazione. E se i partner umanitari decideranno di
sospendere tutte le operazioni, l'assistenza salvavita verrà a
mancare a 23,7 milioni di persone. (ANSA).
Nove onlus conferma il suo impegno in Afghanistan
Alcune attività proseguono altre sospese per il bando alle donne