La Russia offre grano a basso costo alle economie in via di sviluppo "per creare nuove dipendenze, aggravando le vulnerabilità economiche e l'insicurezza alimentare globale": lo scrive l'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in una lettera ai Paesi in via di sviluppo e a quelli del G20 visionata dalla Reuters.
Borrell ha scritto la lettera lunedì per esortare questi Paesi a parlare "con una voce chiara e unificata", per spingere Mosca a tornare all'accordo sul grano, riporta l'agenzia di stampa sul suo sito.
"Mentre il mondo si trova ad affrontare l'interruzione delle forniture e l'aumento dei prezzi, la Russia si avvicina ai Paesi vulnerabili con offerte bilaterali di spedizioni di grano a prezzi scontati, fingendo di risolvere un problema che ha creato lei stessa", si legge nella lettera. "Si tratta di una politica cinica che usa deliberatamente il cibo come arma per creare nuove dipendenze, esacerbando le vulnerabilità economiche e l'insicurezza alimentare globale", aggiunge Borrell.
Il Cremlino nega però le accuse di Borrell. "Non è assolutamente così", ha ribattuto il portavoce ufficiale del governo russo, Dmitri Peskov, affermando che "la Russia è sempre stata e rimane, pur con i problemi noti, un fornitore affidabile" che "adempie tutti i suoi obblighi".
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