Una marea umana si è riversata nelle strade di Varsavia. "Il gigante si è svegliato, vinceremo le elezioni", ha esultato Donald Tusk, leader di Piattaforma Civica, il più grande partito all'opposizione in Polonia, parlando alla piazza. Oltre un milione di persone ha infatti preso parte al raduno antigovernativo battezzato 'la marcia di un milione di cuori' convocata dall'ex premier, già presidente del Consiglio europeo, a 15 giorni dalle elezioni generali. Brandendo le bandiere polacche ed europee e un piccolo cuore bianco e rosso, simbolo della coalizione centrista, attaccato al petto, i manifestanti hanno urlato a gran voce la loro contrarietà al governo di Mateusz Morawiecki.
"La Polonia sarà dialogante con l'Europa e il mondo, tollerante, sensibile ai problemi climatici e rispettosa dello stato di diritto", ha promesso Tusk, accompagnato alla manifestazione da molte personalità politiche che si sono unite alla marcia, compresi i leader di altri partiti di opposizione. "Siamo pronti a vincere e a formare un governo democratico, europeo e moderno", ha promesso Robert Biedron, co-leader del partito Nuova Sinistra. Nonostante i numerosi conflitti con l'Unione Europea e le accuse di attacchi allo Stato di diritto, il Pis - il partito nazionalista populista di Jaroslaw Kaczynski - mantiene però un comodo vantaggio nei sondaggi, con circa il 35% delle intenzioni di voto, secondo l'istituto di sondaggi Ibris.
Piattaforma Civica si piazzerebbe invece al secondo posto, sostenuta dal 27% degli elettori, secondo lo stesso studio. A circa 300 km a sud di Varsavia, Morawiecki non si è lasciato intimidire dal raduno nella capitale e ha incalzato la sua piazza, riunita a Katowice, al congresso del partito. L'opposizione guidata da Tusk ha "intenzione di far entrare in Polonia gli immigrati clandestini", ha accusato. "Ci sono le prove che stanno preparando decine di migliaia di posti per gli immigrati clandestini, vogliono creare una seconda Lampedusa", ha aggiunto il premier, mettendo in guardia i polacchi in vista del voto. "Il 15 ottobre ci saranno due visioni della patria sul tavolo davanti a tutti: la visione polacca di Jarosław Kaczyński e la visione tedesca di Donald Tusk", ha osservato il capo del governo, promettendo, in caso di vittoria del partito al potere, che lo stipendio medio salirà a circa duemila euro.
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