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L'Ue trova un'intesa tra i 27 sui migranti

La Germania accetta il testo formulato a luglio. Meloni, 'l'emendamento tedesco era passo indietro sulle ong'

Sbarco di migranti a Roccella Ionica

Redazione Ansa

C'è l'accordo tra i 27 sul testo chiave sul regolamento delle crisi del Patto Ue sui migranti. Lo annunciano fonti diplomatiche a Bruxelles.   

L'accordo sul testo del regolamento sulla gestione delle crisi, a quanto si è appreso, è stato trovato dopo che la Germania ha accettato di tornare al testo formulato a luglio che non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte dalle ong. Contro l'intesa si sono espresse Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. Grande soddisfazione è stata espressa in ambienti diplomatici per il raggiungimento dell'intesa che ha consentito di definire la posizione negoziale del Consiglio in vista delle trattative che si apriranno con il Parlamento europeo.

"L'emendamento della Germania rappresentava un passo indietro, è stato ritirato: è passata la posizione italiana, sottolineano fonti di Palazzo Chigi.  Le stesse fonti spiegano che l'intesa è arrivata dopo trattative ad alto livello e a livello diplomatico: "Non era una partita fra Italia e Germania ma interessava tutti i Paesi", spiegano ancora le stesse fonti, esprimendo "la grande soddisfazione dell'Italia per l'intesa. L'emendamento è stato ritirato: i fatti contano più delle parole".

"Abbiamo visto le dichiarazioni dei vertici dei Paesi del Med 9, abbiamo visto la Francia, con la Germania si era aperta una discussione sul patto di migrazione e asilo perché chiedeva di aggiungere un emendamento che secondo me faceva dei passi indietro sul tema anche delle Ong". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un'intervista a Sky TG24. "L'emendamento è stato ritirato ed è passata la posizione italiana. Si tratta di implementare velocemente gli strumenti effettivi, è poi nella velocità di realizzazione che l'Europa deve essere più brava", ha aggiunto.

Per il cancelliere tedesco Olaf Scholz l'accordo Ue sulla gestione delle crisi dell'immigrazione è una "svolta storica". "L'accordo sul regolamento delle crisi come parte della riforma europea dell'asilo è una buona notizia. La riforma limiterà efficacemente l'immigrazione irregolare in Europa e alleggerirà in modo duraturo l'onere di Stati come la Germania. Una svolta storica", ha scritto Scholz su X.

Nel compromesso della presidenza spagnola dell'Ue concordato dai Paesi membri sul regolamento per la gestione delle crisi migratorie, il passaggio sulle Ong, al centro dei negoziati tra Roma e Berlino, pur restando è stato declassato nella sezione dei 'considerando' mentre prima figurava come un emendamento al testo. E' quanto emerge dal documento dell'intesa odierna di cui l'ANSA ha preso visione. Il punto riguarda l'esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l'emergenza flussi. E' questa la modifica che ha permesso di sbloccare lo stallo.

Il regolamento della gestione delle crisi, ultimo tassello del Patto Ue sulle migrazioni, su cui vi è stato un primo via libera degli Stati Ue, "non fermerà la migrazione, ma la impone agli Stati membri". Così il viceministro degli Interni ungherese, Rétvári, che ha accusato Bruxelles di aver "forzato il testo finale" permettendo agli Stati membri di "discutere la normativa solo pochi minuti prima del voto". "Pertanto - ha aggiunto - il dibattito su questo tema critico è durato solo 13 minuti". Rétvári ha inoltre accusato Bruxelles di aver "aggirato il processo decisionale" per il via libera del regolamento. Seppure sia necessaria la maggioranza qualificata, Budapest, insieme a Varsavia, sostiene che l'accordo richieda il consenso di tutti gli Stati membri sulla base di un principio stabilito dai leader europei in passato. "E' emerso chiaramente che Bruxelles vuole avere il potere incontrollato di decidere quando, dove e quanti migranti distribuire se si verifica un'ondata improvvisa in uno Stato membro" ha aggiunto, ribadendo il rifiuto del governo di Viktor Orban di "quote obbligatorie" e "ghetti per i migranti". Durante la riunione degli ambasciatori dei 27 di oggi Ungheria e Polonia hanno confermato la loro posizione contraria al testo del Patto sui migranti e l'asilo e la gestione delle crisi su cui è stata trovata un'intesa a maggioranza qualificata.

La presidenza spagnola e il Consiglio Ue hanno voluto imprimere una nuova accelerazione al negoziati per fare in modo, tra l'altro, che il vertice di Granada non sia dominato dallo
scontro sulla migrazione.

Lo stralcio del punto sulle Ong, se sarà mantenuto nelle prossime ore, potrebbe venire incontro alle richieste dell'Italia, contraria all'esclusione delle attività delle organizzazioni non governative da contesti che rientrerebbero nell'uso strumentale della migrazione da parte dei Paesi terzi, tra le fattispecie che innescano il regolamento sulle crisi. Affinché ci sia un'intesa serve la maggioranza qualificata,
ovvero il sì di almeno 15 Paesi che rappresentino il 65% della popolazione europea. Se Polonia, Ungheria e Austria restano sul voto contrario, per l'intesa serve il placet di Berlino e Roma. 

 

 

 

 

Berlino, bene l'intesa 'ci avvicina al varo della riforma dell'asilo'

 Un portavoce del governo tedesco ha definito "una buona notizia" l'accordo raggiunto a Bruxelles sul regolamento delle crisi del Patto Ue sui migranti che avvicina di "un buon tratto" il varo della riforma sull'asilo da parte del parlamento europeo. La dichiarazione è stata fatta durante la conferenza stampa governativa del mercoledì a Berlino. 

Fonti Chigi: Berlino ritira l'emendamento, passa la linea dell'Italia

"L'emendamento della Germania rappresentava un passo indietro, è stato ritirato: è passata la posizione italiana". Lo sottolineano fonti di Palazzo Chigi dopo l'accordo tra i 27 sul testo chiave sul regolamento delle crisi del Patto Ue sui migranti. Le stesse fonti spiegano che l'intesa è arrivata dopo trattative ad alto livello e a livello diplomatico: "Non era una partita fra Italia e Germania ma interessava tutti i Paesi", spiegano ancora le stesse fonti, esprimendo "la grande soddisfazione dell'Italia per l'intesa. L'emendamento è stato ritirato: i fatti contano più delle parole".

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