Primo piano

Soldati, civili e bambini. Israele piange le sue vittime

Uccisi negli scontri con Hamas o dilaniati dai razzi

Redazione Ansa

  (di Patrizio Nissirio)

Con il macabro conteggio che ha superato nel pomeriggio di domenica le 700 vittime, Israele piange i suoi caduti, di ogni età, genere e occupazione: soldati, poliziotti, soccorritori e tanti civili, morti sotto i razzi o in combattimento con i miliziani di Hamas. Emergono nomi, storie e foto che vanno ben oltre i gelidi numeri dei bilanci.
Sui media dello Stato ebraico particolare impressione ha destato la storia di Hannah Ben-Artzi, la 69enne di Kfar Aviv che è stata dilaniata da un razzo mentre cercava di aprire un rifugio pubblico per i vicini che non sapevano dove ripararsi. I razzi hanno ammazzato anche dieci beduini arabi israeliani, tra cui sei bambini, il più piccolo dei quali, Yazan Zakaria Abu-Jama, aveva solo 5 anni e viveva nel villaggio di Arara.
Secondo una lista parziale pubblicata e costantemente aggiornata da Haaretz, sono particolarmente numerosi i civili uccisi a Netiv HaAsara, tra cui Ofir Libstein, che era il rispettato presidente del Consiglio regionale di Sha'ar Hanegev.
Lunga anche la lista dei militari dispiegati per contrastare le infiltrazioni dei miliziani lungo il confine con Gaza e morti sotto il fuoco di Hamas: ieri era caduto "in uno scontro a fuoco con un terrorista" il colonnello Yonatan Steinberg, 42 anni, comandante della brigata Nahal dell'esercito. Esercito fatto in larga parte da militari di leva, tutti attorno ai vent'anni, a giudicare dall'elenco pubblicato dal giornale. Tra i soldati uccisi anche un cittadino britannico, Nathanel Young, 20 anni anche lui, che per la famiglia "era pieno di vita, amava gli amici e noi ed era amato da tutti", secondo quanto scrive la Bbc.
Alto il prezzo di sangue pagato anche dalla polizia, tra le cui fila sono stati uccisi diversi alti ufficiali: è il caso del sovrintendente capo, comandante della stazione di Rahat, Ge-ar Davidov; o del sovrintendente capo Itzhak Bazuka-Shvili, che guidava la stazione di Segev Shalom. Sui social compaiono poi le foto di altre due vittime, il sergente Vitaly Karisik, 38 anni, di Ashkelon, e il collega sergente Alon Barad, 38 anni, di Beersheba, entrambi morti in combattimento a Re'im. E tra gli israeliani uccisi a Re'im, su X circola anche la foto del cadavere del tenente colonnello Sahar Makhlouf del 481.mo battaglione di ricognizione, che secondo informazioni di fonte palestinese era uno di quelli incaricati di individuare gli obiettivi da colpire nella Striscia.
Caduti anche diversi agenti dello Shin Bet, il servizio di intelligence interna israeliano, uccisi in combattimenti attorno a Gaza: Yosef Tohar, 39 anni, di Bitzaron, che aveva quattro figli; Maor Shalom, 46 anni, di Arugot, padre di tre figli e Amit Vaks, 48 anni, di Netiv Ha'asara, anche lui tre figli. Due giovani agenti - Ilai Nachman, 23 anni, e Ido Edri, 24 - sono morti nella strage alla festa per Sukkot di Re'im.
E poi ci sono gli stranieri presi nel conflitto: i due thailandesi uccisi e Rodolfo Fabián Skariszewski, 56 anni, di Córdoba, in Argentina, morto nel villaggio di Moshav Ohad, colpito mentre portava in giro il suo cane. O il connazionale Abi Kori, che viveva nel kibbutz di Korin. 

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