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Torna il terrore nelle scuole francesi, ucciso un professore. Dieci persone restano in stato di fermo

L'accoltellatore un ceceno radicalizzato che ha invocato Allah

Redazione Ansa

Dieci persone restano in stato di fermo oggi ad Arras, nel nord della Francia, nell'inchiesta sull'attentato che ha portato ieri alla morte di un insegnante della scuola media-liceo "Gambetta", Dominique Bernard. Fra loro, c'è il ventenne ceceno Mohammed Mogouchkov, che lo ha ucciso a coltellate, ferendo poi altre 3 persone. Tra le persone in stato di fermo ci sono diversi membri della famiglia Mogouchkov, arrivata nel 2005 in Francia dalla Russia: la sorella, la madre, lo zio e due fratelli, uno dei quali è stato prelevato dalla cella del carcere parigino della Santé in cui è rinchiuso per "associazione per delinquere a scopo terroristico". Sono stati fermati - si apprende da fonti della polizia - anche due bielorussi "con i quali l'assalitore si trovava al momento in cui, giovedì, era stato fermato dalla polizia per un controllo". "Nulla - precisano le fonti - lascia pensare al momento che siano coinvolti nei fatti". 

L'ATTACCO
Tre anni dopo la decapitazione del professor Samuel Paty, torna il terrore nelle scuole di Francia: un giovane ceceno ha ucciso un insegnante di francese ad Arras, accoltellandolo alla gola. Ha gridato "Allah Akbar" ed ha ferito un addetto alla mensa scolastica e un insegnante di ginnastica, gravi ma fuori pericolo. Aveva frequentato quella scuola, era radicalizzato e schedato come tale, sorvegliato e con il telefono sotto controllo. Ma è passato fra le strette maglie dei controlli ed è riuscito a far ripiombare la Francia nella spirale terroristica.

Erano stati grandi studi legali anglosassoni, nella giornata di ieri, ripresi da gruppi francesi, a diffondere la notizia di un'allerta attentati imminenti a Parigi e più in generale in Francia. Molti dipendenti erano stati invitati a rimanere a casa lavorando da remoto. Ma la minaccia si è materializzata nel nord, ad Arras, nella scuola media e liceo 'Gambetta', con il ventenne ceceno Mohammed Mogouchkov che si è presentato davanti alla scuola con t-shirt grigia e due coltelli in mano. Erano le 11 e lui ha approfittato della fine delle lezioni e dell'apertura delle porte per consentire ai ragazzi di andare a mensa. Nei video lo si vede tentare di entrare, bloccato dal professore di francese della seconda media, Dominique Bernard, 57 anni. Ha protetto i suoi studenti, si è messo davanti al terrorista che lo ha ripetutamente colpito alla gola. Raggiunto dal coltello alla carotide, è morto sotto gli occhi dei suoi ragazzi mentre Megouchkov gridava "Allah Akbar". Poi il ceceno è entrato nel cortile ed ha aggredito alcune persone, in particolare un addetto alla mensa, che si è difeso impugnando una sedia, ma è stato anche lui raggiunto dalle coltellate.

Secondo i testimoni, cercava affannosamente "l'insegnante di storia". Insieme con un insegnante di ginnastica, sono rimasti feriti gravemente ma sono fuori pericolo. Il professor Bernard, sposato con una prof di inglese, aveva tre figlie, tutte studentesse e abitava in una fattoria ristrutturata. L'assassino è stato bloccato e arrestato 4 minuti dopo dalla polizia, che ha fatto uso di un taser, la pistola elettrica. Enorme l'emozione che si è propagata da Arras fino a tutto il Paese. A colpire è stata, ancora una volta, una persona nota per la sua radicalizzazione, per questo schedato e fermato per controlli anche nella giornata di ieri. A scuola aveva dato prove della sua aggressività, della sua ostilità all'ambiente e ai compagni di classe. Fra i suoi 5 fratelli, uno è stato arrestato pochi minuti dopo di lui mentre si aggirava davanti a un'altra scuola. Il più grande, Mosvar, è in carcere, condannato per aver partecipato a un progetto di attentato contro l'Eliseo e per ripetuti messaggi su Internet di sostegno all'Isis e di apologia del terrorismo. Il padre, anche lui radicalizzato e accusato di violenze coniugali, è stato espulso verso la Russia, da dove la famiglia era arrivata in Francia nel 2005.

    Le polemiche già investono il governo e i predecessori del ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, per non aver espulso tutta la famiglia, in gran parte radicalizzata. Gli esperti spiegano che la legge vieta l'espulsione di chi è entrato in Francia prima di avere 13 anni. Ma l'estrema destra di Marine Le Pen chiede le dimissioni del ministro dell'Interno.

    Macron, Darmanin e il ministro dell'Educazione, Gabriel Attal, sono accorsi ad Arras. Il presidente, visibilmente emozionato, ha parlato di "Francia colpita ancora una volta dalla barbarie del terrorismo islamico". Ed ha confermato che, nella banlieue di Parigi, a Limay, è stato "sventato un altro attentato": un uomo di 24 anni, armato di un coltello, appena uscito da una sala di preghiera, stava per entrare nella scuola 'Condorcet'. Sorvegliato in quanto schedato anche lui S (radicalizzato), è stato arrestato.

   La Francia è sotto shock, all'Eliseo si è riunito un vertice di crisi sulla sicurezza che ha alzato l'allerta antiterrorismo. La decisione, secondo quanto si apprende da fonti vicine alla premier Elisabeth Borne, consiste nell'"elevare il  dispositivo Vigipirate al livello di emergenza attentati". Si tratta di un livello che può essere attivato subito dopo un attentato o nel caso che un gruppo terroristico identificato e non localizzato entri in azione.

    Anche se nel mirino del terrorismo di oggi non ci sono stati obiettivi ebraici, il legame con la guerra fra Israele ed Hamas appare evidente. A più riprese, da Macron ai ministri del governo, è partito nei giorni scorsi l'appello a "non importare il conflitto in Francia". Ma la tensione, salita anche dopo il divieto imposto da Darmanin ad ogni manifestazione di sostegno ai palestinesi, sembra destinata ad esplodere. 

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