I ministri dell'Interno Ue hanno avuto una colazione di lavoro, prima del Consiglio Affari Interni a Lussemburgo, tutta incentrata sull'anti-terrorismo. La riunione ha coinvolto, a quanto si apprende da fonti europee, otto Paesi membri più la Svezia. La riunione è stata convocata su iniziativa di Stoccolma e ha incluso i cosiddetti Paesi dublinanti, ovvero quelli di 'secondo approdo' dei migranti che sbarcano in Europa. Tra gli altri, al tavolo erano presenti Belgio, Olanda e Francia. "Oggi la Svezia ha invitato diversi Paesi dell'UE a discutere su come intensificare gli sforzi comuni per combattere il terrorismo e l'estremismo violento", ha spiegato il ministro dell'Interno Gunnar Strommer ai cronisti.
"Abbiamo discusso dello scambio di informazioni tra le nostre intelligence e di come combattere l'immigrazione illegale per assicurarci che eventi come quelli dei giorni scorsi non accadono di nuovo", ha detto la ministra dell'Interno Annelies Verlinden.
"Schengen non è morta, ma è rotta, quindi dobbiamo ripararla", ha detto il ministro degli Interni austriaco, Gerhard Kerner, a Lussemburgo, durante un punto stampa congiunto con l'omologa tedesca Nancy Faeser. Per i rappresentanti di Vienna e Berlino il ripristino dei controlli alle frontiere interne è "necessario" davanti alla "pressione" migratoria "considerevole". "Vogliamo combattere con più forza i trafficanti", ha detto Faeser. Le decisioni avvengono "sempre in stretto coordinamento con i nostri vicini", ha spiegato Kerner, indicando che "Schengen può essere riparata migliorando la protezione dei confini esterni" dell'Ue.
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