Il narcotrafficante Raffaele Imperiale ha ceduto alle autorità italiane un'isola di sua proprietà che si trova in un arcipelago di fronte a Dubai. La notizia è stata resa nota oggi dal sostituto procuratore Maurizio De Marco nel processo che vede una ventina di imputati tra cui anche il narcotrafficante internazionale. Il pm ha anche consegnato al gup Miranda delle memorie contenti due manoscritti con il quale Imperiale notifica la sua decisione. Nel processo in corso a Napoli, che si sta celebrando con il rito abbreviato davanti al gup Maria Luisa Miranda, oltre al narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale sono imputati anche i suoi più stretti collaboratori, come Bruno Carbone, suo socio in affari, Corrado Genovese, il contabile del gruppo, Daniele Ursini, responsabile della logistica, e una serie di collaboratori e dipendenti. Appartenevano a Imperiale, arrestato a Dubai nel 2021 e oggi collaboratore di giustizia, anche due preziosissime due tele di Van Gogh, fatte ritrovare in una villa e anche queste consegnate ai magistrati italiani. Oggi, durante l'udienza in corso nell'aula 116 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, è stata sollevata dal collegio difensivo, un'eccezione riguardante l'utilizzabilità delle chat Encrochat e Sky ecc decodificate dalle autorità francesi e facenti parte del compendio accusatorio della DDA di Napoli. Dopo avere sospeso l'udienza per considerare l'istanza, il giudice ha deciso di rigettare la richiesta di sospensione avanzata dagli avvocati che ritenevano invece opportuno attendere il pronunciamento delle sezioni unite della Suprema Corte di Cassazione circa l'utilizzabilità di quelle conversazioni.
Narcos consegna isola, chieste pene complessive per 209 anni
Ha chiesto, complessivamente, pene per circa 209 anni, il pm antimafia di Napoli Maurizio De Marco nell'ambito del processo con il rito abbreviato che si sta celebrando davanti al gup Maria Luisa Miranda che vede imputati venti presunti appartenenti all'associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina capeggiata dal narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale, originario di Castellamare di Stabia (Napoli), arrestato a Dubai nel 2021 e oggi collaboratore di giustizia. Per Imperiale la Dda ha chiesto 14 anni e 9 mesi e 10 giorni. Per lui e per i suoi collaboratori più stretti - Bruno Carbone, Corrado Genovese e Daniele Ursini - che hanno fornito supporto agli inquirenti (Imperiale e Carbone da collaboratori di giustizia) il pm De Marco ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti previste per i collaboratori di giustizia equivalenti alle aggravanti.
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