(ANSA) - ASUNCION, 30 NOV - Tre agenti dell'Interpol del
Paraguay sono stati arrestati nella notte tra mercoledì e
giovedì ad Asuncion con l'accusa di favoreggiamento della
latitanza del boss uruguaiano della droga, Sebastian Marset e di
sua moglie.
La magistratura li accusa di aver cancellato il codice rosso
alle frontiere per permettere la fuga del narco accusato di
gestire il traffico di cocaina tra Bolivia, Paraguay, Uruguay,
Argentina ed Europa.
Forti sospetti ricadono anche sul capo di gabinetto
dell'Interpol Paraguay, il commissario Victor Flores, che
avrebbe rivelato ai suoi subalterni la password per cancellare
il codice rosso dal sistema di controllo alle frontiere.
Con i suoi video pubblicati sui social dalla latitanza, il
boss uruguaiano continua a mettere in imbarazzo le forze
dell'ordine e i governi di vari Paesi della regione. A luglio
era sfuggito di poco alla cattura in Bolivia grazie a una
soffiata della stessa polizia.
E il mese scorso i ministri degli Interni e degli Esteri
dell'Uruguay hanno dovuto rassegnare le dimissioni per aver
rilasciato a Marset un passaporto legale.
In un'intervista concessa dalla latitanza a un canale tv
uruguaiano ha affermato che "per farla finita con il traffico di
droga bisognerebbe prima farla finita con la polizia e i
politici corrotti, e ce ne sono molti".
A soli 32 anni Marset è considerato il "re dell'idrovia", il
canale navigabile che attraversa Paraguay, Uruguay e Argentina
lungo il quale viaggiano tonnellate di cocaina nascoste nei
container di grani e soia destinati all'Europa. (ANSA).
Caso Marset, arrestati tre agenti dell'Interpol in Paraguay
Avevano cancellato il codice rosso sul boss della droga