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Hamas, '300 uccisi dai raid israeliani su Gaza City' - IL LIVEBLOG

Sirene di allarme nel nord di Israele, anche a Nazareth

Redazione Ansa

  

 Stasera Netanyahu in tv per una conferenza stampa

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu terra' stasera una conferenza stampa, che sara' trasmessa in diretta dalle reti televisive nazionali. Lo ha annunciato il suo ufficio. Anche il ministro della difesa Yoav Gallant ha preannunciato ai media un proprio intervento, che avverra' separatamente. 

 Hamas, '300 uccisi dai raid israeliani su Gaza City'

Trecento persone sono state uccise negli attacchi israeliani sul quartiere di Shejaiyeh, nella parte orientale di Gaza City. Lo sostiene l'Ufficio informativo di Hamas in un comunicato riportato da Haaretz. Secondo la dichiarazione, l'aeronautica israeliana ha bombardato più di 50 edifici residenziali e case del quartiere. 

 Sirene di allarme nel nord di Israele, anche a Nazareth

Sirene di allarme risuonano in estese località nel nord di Israele, fra cui Nazareth. Lo ha riferito la radio militare. Gli abitanti hanno avuto ordine di entrare nei rifugi. 

Israele, Erdogan potrà accogliere terroristi Hamas in fuga

 Israele ha detto che la Turchia, se vuole, potrà accogliere i membri dell'ala militare di Hamas che alla fine del conflitto fossero ancora vivi. Commentando il sostegno del presidente Recep Tayyep Erdogan a Hamas, il ministro degli esteri israeliano Ely Cohen ha scritto su X: ''L'organizzazione Hamas-Isis cessera' di esistere a Gaza, libereremo Gaza da Hamas, per il bene della sicurezza di Israele e per creare un futuro migliore agli abitanti della regione''.
''La vostra presidenza - ha concluso Cohen - potra' poi accogliere nel Suo Paese i terroristi di Hamas che non siano stati eliminati e che siano fuggiti da Gaza''. 

Hamas, '15.200 morti a Gaza, 70% donne e bambini'

 Il numero dei palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza è salito a 15.207. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità della Striscia - controllato da Hamas - secondo quanto riportato da Al Jazeera. Secondo il ministero, il 70% delle vittime sono donne e bambini, e negli attacchi sono rimaste ferite più di 40.000 persone. 

 Primi 50 camion aiuti entrano a Gaza dopo la ripresa delle ostilità

 I primi 50 camion di aiuti umanitari da quando sono riprese le ostilità sono entrate nella Striscia di Gaza dal valico con l'Egitto di Rafah. Lo fa sapere la Mezzaluna rossa palestinese, citata da Bbc e Cnn. Quest'ultima lo ha constatato sul posto. 

Un leader islamico in Israele condanna le stragi del 7 ottobre

   Il leader del partito islamico 'Ra'am' Mansur Abbas (5 seggi sui 120 della Knesset) ha condannato la strage compiuta da Hamas il 7 ottobre e, in una intervista alla Cnn, ha fatto appello ai gruppi armati palestinesi di deporre le armi, nella convinzione che lo Stato di Palestina possa essere raggiunto solo con mezzi politici.

   ''Ogni azione condotta contro persone innocenti, donne, bambini ed anziani, è inumana. Contrasta con i valori dell'Islam, nonché con i valori umani'' ha detto Abbas, che ha fatto parte dei governi di coalizione guidati da Naftali Bennett e poi da Yair Lapid. Secondo Abbas, l'esperienza insegna che le azioni condotte dai gruppi armati palestinesi ''sono sempre fallite ed è stato il popolo palestinese a pagarne il prezzo''.

   Dopo aver ricordato che nella guerra in corso a Gaza i palestinesi hanno già avuto 15 mila morti, Abbas ha aggiunto che ''per andare avanti è necessario che i gruppi militanti palestinesi depongano le armi''. L'obiettivo politico, ha precisato, resta la costituzione di uno Stato di Palestina che viva in buon vicinato con Israele.

   In Israele opera anche il Movimento islamico-frazione nord dello sceicco Raed Sallah, che boicotta le elezioni alla Knesset ed è su posizioni di sostegno a Hamas. 

Unrwa, nessun aiuto arrivato a Gaza dopo la ripresa combattimenti

   Dalla fine della tregua e la ripresa dei combattimenti, venerdì mattina, nessun aiuto umanitario ha più raggiunto Gaza, secondo l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

   Juliette Touma, portavoce dell'Unrwa, citata dalla Bbc, ha detto: "Quello che temiamo è che si torni a come eravamo nelle prime settimane (del conflitto), quando vigeva il bando totale, l'assedio ermetico sulla Striscia di Gaza, con conseguenze che si sentono anche oggi". Touma ha aggiunto che continano gli sforzi per far riprendere la consegna di aiuti umanitari, oltre a quelli per arrivare a una nuova tregua.

   "Siamo alla soglia di uno tsunami umanitario fatto dall'uomo nella Striscia di Gaza", aggiunge la portavoce dell'Unrwa. 

Raid su Khan Yunis dal mare e dal cielo, Israele ordina l'evacuazione

    L'area di Khan Yunis, nel sud della Striscia, è stata bersaglio la scorsa notte di intensi bombardamenti. L'aviazione, secondo fonti locali, ha colpito edifici nella città, mentre in parallelo l'artiglieria ha sparato verso l'area agricola di Karara, a ridosso del confine con Israele e la marina ha aperto il fuoco verso obiettivi sul litorale della vicina Deir el-Ballah.

   Intanto il portavoce militare ha divulgato, in arabo, ordini immediati di evacuazione per gli abitanti dei rioni di Khan Yunis e di Deir el-Ballah. Gli ordini sono di spingersi a sud verso le dune di Muwassi e la città di frontiera di Rafah. 

   A Khan Yunis, ha riferito il portavoce militare, l'aviazione ha colpito la scorsa notte 50 obiettivi. Ha poi aggiunto che a Deir el-Ballah la marina ''ha colpito obiettivi militari di Hamas, ricorrendo a munizioni ad alta precisione''. Inoltre sono state colpite infrastrutture utilizzate dalle forze navali di Hamas.

   La radio militare ha rilevato che per il momento Israele opera in quella zona sparando da distanza. Si tratta di operazioni di preparazione, secondo la emittente, in vista di un possibile intervento di forze di terra. 

Hezbollah rivendica il lancio di un razzo su postazioni di Israele in Alta Galilea

   Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato un lancio di razzi di tipo Grad contro postazioni militari israeliane in Alta Galilea. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento armato libanese.
   Secondo il comunicato, l'attacco è in risposta alle aggressioni nemiche contro località del sud del Libano. Il razzo di Hezbollah, si legge nel comunicato, ha colpito un obiettivo militare nei pressi dell'insediamento di Dishon, un chilometro circa dalla linea di demarcazione tra i due paesi.

Austin, Usa sperano nel ripristino della tregua

   Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha detto che Washington spera che la tregua tra Israele e Hamas venga ripristinata.

   "Continueremo a lavorare con Israele, Egitto e Qatar sugli sforzi per reintrodurre la pausa", ha detto. Austin ha incolpato Hamas per la ripresa dei combattimenti, sottolineando  - riporta SkyNews - che non è riuscita a produrre una nuova lista di ostaggi da rilasciare. 

Intensi bombardamenti di Israele sul sud del Libano

   L'esercito israeliano ha preso di mira stamani diverse località del sud del Libano lungo la linea di demarcazione tra i due Paesi.

   Lo riferisce l'agenzia di notizie governativa libanese Nna, secondo cui gli attacchi militari si sono concentrati sulle zone di Naqura, Yarun, Tayr Harfa, Marun Ras, Blida, e Qawzah.

Dopo gli attacchi dal Libano, ristretti i movimenti nel nord di Israele

   L'esercito israeliano (Idf) ha di nuovo imposto restrizioni ai movimenti dei civili nell'Alta Galilea, nel nord di Israele, dopo i nuovi attacchi di Hezbollah dal Libano. Lo scrive Haaretz, ricordando che diverse comunità a ridosso del confine libanese sono già state evacuate dall'inizio
della guerra, ma che molte persone sono rimaste sul luogo. Nel suo comunicato alla popolazione locale, l'Idf stabilisce che i cancelli delle comunità restino chiusi e che il traffico nella zona sia ridotto. Viene inoltre vietato il lavoro nei campi. Si consiglia inoltre ai residenti - scrive Haaretz - di restare vicini ai rifugi antiaerei e alle aree protette. 

Ong, 2 miliziani filo-Hezbollah uccisi in raid Israele in Siria

   Due combattenti siriani filo-Hezbollah sono stati uccisi oggi negli attacchi israeliani contro siti del movimento armato libanese, sostenuto dall'Iran, vicino alla capitale siriana Damasco. Lo afferma l'ong Osservatorio siriano per i diritti umani.

   "Due combattenti siriani che lavoravano per Hezbollah sono stati uccisi e altri sette (...) feriti negli attacchi aerei israeliani sui siti di
Hezbollah vicino a Sayyida Zeinab", ha dichiarato Rami Abdel Rahmane, direttore della Ong. 

Msf, 'il nostro convoglio a Gaza il 18/11 è stato attaccato da Israele'

    "Tutti gli elementi indicano l'esercito israeliano come responsabile dell'attacco" a un convoglio di Medici senza Frontiere (Msf) a Gaza, lo scorso 18 novembre, in cui morirono due persone: lo scrive in un comunicato oggi la stessa organizzazione umanitaria, che allega
anche foto e video.

    "Il 18 novembre 2023 un convoglio di evacuazione di Medici Senza Frontiere (Msf) è stato attaccato a Gaza City. Due persone sono state uccise in quello che è apparso subito come un attacco deliberato contro mezzi di Msf con il simbolo dell'organizzazione ben riconoscibile. Entrambe le vittime erano familiari di membri dello staff di Msf, uno di loro era anche un volontario che supportava l'azione medica all'ospedale di Al Shifa. A distanza di due settimane, dopo aver raccolto le testimonianze del personale presente quel giorno nel convoglio,
Msf ritiene che tutti gli elementi indichino l'esercito israeliano come responsabile di questo attacco. Msf ha chiesto una spiegazione formale alle autorità israeliane, oltre a un'indagine indipendente per stabilire i fatti e le responsabilità".

   Inoltre, Msf ha raccolto anche testimonianze sulla distruzione lo scorso 20 novembre di cinque suoi veicoli e sui gravi danni causati alla sua clinica a Gaza City, tutti (mezzi e struttura) chiaramente identificati dal logo dell'organizzazione.

   "Msf condanna ancora una volta e con la massima fermezza l'attacco al suo convoglio e porge nuovamente le sue condoglianze alle famiglie delle vittime", scrive ancora Medici senza Frontiere. 

Israele riprende gli attacchi nella Striscia

 Nuovi attacchi israeliani hanno sconvolto  Gaza per il secondo giorno consecutivo dopo la rottura della tregua, secondo fonti locali. 

    Nuvole di fumo grigio incombono sulla Striscia, dove il ministero della Sanità guidato da Hamas ha affermato che quasi 200 persone sono state uccise da quando è stata rotta la tregua, 24 ore fa. "Quello che stiamo facendo ora è colpire obiettivi militari di Hamas in tutta la Striscia di Gaza", ha detto ai giornalisti il portavoce delle forze di difesa israeliane, Jonathan Conricus. 

    Con la ripresa delle ostilità, il braccio armato di Hamas ha ricevuto "l'ordine di riprendere i combattimenti" e di "difendere la Striscia di Gaza", secondo una fonte vicina al gruppo che ha chiesto di restare anonima.

    Leader internazionali e gruppi umanitari hanno condannato la ripresa delle ostilità. Gli Stati Uniti hanno affermato che stanno lavorando con i partner regionali per raggiungere un altro cessate il fuoco. "Continueremo a lavorare con Israele, Egitto e Qatar per ripristinare una tregua", ha detto ai giornalisti in California il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin. 
   

Israele, 'colpiti oltre 400 obiettivi dalla fine della pausa'

   L'esercito israeliano ha affermato oggi di aver attaccato più di 400 "obiettivi terroristici" nella Striscia di Gaza dalla fine della pausa nei
combattimenti con Hamas. Sono state coinvolte forze aeree, navali e di terra, si precisa, aggiungendo che gli aerei da combattimento hanno colpito "più di 50 obiettivi in un vasto attacco nell'area di Khan Yunis" nel sud del territorio. 

Unicef, prima della tregua c'erano già più di 5300 bimbi uccisi

    Prima della pausa dai combattimenti più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi in 48 giorni di bombardamenti incessanti a Gaza, un dato che non include molti bambini ancora dispersi e presumibilmente sepolti sotto le macerie.

   A dirlo è l'Unicef che aggiunge: "i bambini hanno bisogno di un cessate il fuoco umanitario duraturo. Tutti i bambini dello Stato di Palestina e di Israele meritano la pace. Se la violenza dovesse tornare su questa intensità, possiamo presumere che altre centinaia di bambini saranno uccisi e feriti ogni giorno. La Striscia di Gaza è di nuovo, da ieri,  il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino".

   "Per sette giorni - spiega la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell  c'è stato un barlume di speranza per i bambini in mezzo a questo orribile incubo. Più di 30 bambini tenuti in ostaggio a Gaza sono stati liberati e riuniti alle loro famiglie. La pausa umanitaria ha
permesso di aumentare le consegne di aiuti di prima necessità a Gaza e in tutta la regione. L'Unicef e i suoi partner hanno potuto incrementare in modo significativo le operazioni e i programmi. E abbiamo potuto iniziare a riunire i bambini separati con le loro famiglie.
Ciò non è stato sufficiente per soddisfare l'entità dei bisogni umanitari, ma è stato un inizio. Ora abbiamo bisogno di un accesso più sicuro e prevedibile per raggiungere i bambini feriti, sfollati e traumatizzati.   E dobbiamo far arrivare gli aiuti ai bambini che sono vulnerabili al clima freddo e umido che è arrivato.

   I bambini hanno bisogno di un cessate il fuoco umanitario duraturo. Chiediamo a tutte le parti di garantire che i bambini siano protetti e assistiti, in conformità con gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario. Tutti i bambini dello Stato di Palestina e di Israele - conclude Russell - meritano la pace e la speranza di un futuro migliore"

Hamas, è di 240 morti il bilancio da fine della pausa

   Il governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha affermato oggi che 240 persone sono state uccise nel territorio palestinese da quando è terminata la pausa nei combattimenti. Altre 650 persone sono rimaste ferite in "centinaia di attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria e
della marina, ovunque nella Striscia di Gaza", si legge in una nota, aggiungendo che le forze israeliane hanno "preso di mira in particolare Khan Yunis, dove decine di case sono state distrutte". 

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