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'Blackout a Zaporizhzhia, rischiato l'incidente nucleare'

La denuncia di Energoatom. Zelenska: 'Mio marito non si ricandidi'

La centrale nucleare di Zaporizhzhia

Redazione Ansa

Paura nella notte per la centrale di Zaporizhzhia. Il più grande impianto nucleare in Europa, è stato "sull'orlo di un incidente nucleare radioattivo" a causa di un blackout notturno che ha portato alla perdita di alimentazione delle pompe del liquido di raffreddamento del reattore. Uno scenario che ha fatto temere il peggio, lasciando l'Europa con il fiato sospeso per diverse ore. La connessione con il sistema elettrico ucraino è stata infatti ripristinata solo alle 7 del mattino facendo tirare un sospiro di sollievo alle autorità del posto. A riferirlo è stato il presidente dell'agenzia atomica ucraina Energoatom, Petro Kotin, che ha spiegato come, alle 2:31 ora locali, anche "l'ultima linea da 750 kV si era disattivata durante un'allerta aerea".

La Energoatom ha "lanciato un appello alla comunità internazionale affinché si impegni a riportare il prima possibile Zaporizhzhia sotto il pieno controllo dell'Ucraina, perché questo è l'unico modo per garantire il suo funzionamento sicuro". Per gli ucraini, la più grande minaccia alla sicurezza è rappresentata dall'unità 4 dell'impianto, che secondo Kotin "viene mantenuta in uno stato caldo, contrariamente alle norme e ai regolamenti sulla sicurezza nucleare e radioattiva, facendo funzionare l'impianto del reattore e il complesso impianto energetico in un modo in cui non è stato progettato". 

 

Non si ferma intanto il conflitto al fronte, che procede senza grandi progressi, da entrambe le parti, ma con un numero considerevole di vittime, mentre il presidente Volodymyr Zelensky annuncia modifiche alla mobilitazione a seguito di una controffensiva poco brillante nelle regioni meridionali dell'Ucraina. Le forze russe hanno perso oltre 330 mila uomini nel teatro ucraino, dall'inizio dell'invasione, secondo il Kyiv Independent, con l'aggiunta di oltre 1.070 nelle ultime 24 ore, mentre dall'inizio della controffensiva, nel giugno scorso, gli ucraini hanno lasciato sul terreno oltre 125 mila soldati, stando al ministro della Difesa russo, Serghiei Shoigu. Di fronte allo stallo sul campo, all'elevato numero di vittime, si alza la voce della first lady ucraina Olena Zelenska che in un podcast su The Economist si è augurata che il marito non si ricandidi per i prossimi due mandati presidenziali, desiderando a fine guerra una meritata vacanza col marito, lunga "almeno un mese" e "solo dopo penseremo a cosa fare".

Un auspicio, quasi a voler dissipare le nubi all'orizzonte, mentre il capo dello staff di Zelensky, Andriy Yermak non ha escluso che l'aeroporto di Kiev possa riaprire presto. Lo stesso Yermak ha poi ringraziato il cardinale Matteo Zuppi, inviato di papa Francesco per la missione di pace in Ucraina e in Russia, per la sua partecipazione diretta al processo del ritorno in patria del giovane ucraino Bohdan Yermokhin, che era stato deportato in Russia. All'indomani della firma di Putin di un decreto, già operativo, che aumenta il numero dei militari nelle forze armate russe di quasi 170mila persone, Mosca cerca intanto di placare il malcontento delle mogli dei soldati inviati in Ucraina. Elargendo denaro, secondo l'intelligence britannica.

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