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I deputati Usa contro le rettrici: 'Si devono dimettere'

Dopo la loro mancata condanna al Congresso degli appelli al genocidio degli ebrei

I deputati Usa contro le rettrici: 'Si devono dimettere'

Redazione Ansa

In una lettera, più di 70 legislatori statunitensi hanno esortato i membri dei consigli di amministrazione di rimuovere immediatamente le rettrici di Harvard Claudine Gay, del Mit Sally Kornbluth e della Penn Liz Magill in seguito alle loro dichiarazioni al Congresso in cui non hanno condannato gli appelli al genocidio degli ebrei nei campus affermando che "dipende dal contesto". Lo riferisce Politico. Nella lettera, i cui primi firmatari sono i deputati Elise Stefanik (repubblicana) e Jared Moskowitz (democratico), è stato chiesto ai Cda dei campus di fornire anche un piano d'azione per garantire la sicurezza degli studenti ebrei e israeliani nei campus. "Qualsiasi cosa al di fuori di questi passi sarà vista come un'approvazione di ciò che le rettrici Gay, Magill e Kornbluth hanno detto al Congresso e un atto di complicità con la loro posizione antisemita", hanno scritto. "Il mondo ci guarda: potete stare dalla parte dei vostri studenti e docenti ebrei o scegliere di stare dalla parte del pericoloso antisemitismo". Oltre a Moskowitz, altri due democratici si sono uniti alla lettera: Joe Courtney del Connecticut e Josh Gottheimer del New Jersey. Circa una dozzina di altri democratici hanno scritto separatamente, esortando i consigli di amministrazione ad aggiornare i loro codici di condotta.

Rettrice di Harvard si scusa per le risposte sull'antisemitismo

La rettrice di Harvard Claudine Gay si è scusata per le contestate risposte sull'antisemitismo nei campus universitari statunitensi. Lo riferisce la Bbc. Alla domanda se gli appelli al genocidio degli ebrei costituissero una molestia ai sensi della politica universitaria, Gay ha risposto che "dipendeva dal contesto". La rettrice e le due colleghe della Pennsylvania University e del Mit, che hanno dato risposte simili, sono state sommerse da aspre critiche. È la seconda volta che la prima rettrice nera di Harvard cerca di chiarire commenti che hanno attirato la condanna nazionale, anche da parte della Casa Bianca. Alcuni hanno chiesto le sue dimissioni.

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