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Timori su Navalny, 'finito in carcere a regime speciale'

Prime conferme del trasferimento dalla prigione di Melekhovo

Redazione Ansa

   Cresce la preoccupazione per la sorte di Alexei Navalny, di cui si sono perse le tracce da quasi dieci giorni. I suoi collaboratori chiedono a gran voce notizie sul suo destino alle autorità russe che si rifiutano di parlare.
Quello che è chiaro è che il politico oppositore russo è stato portato via dal carcere IK-6 di Melekhovo, dove è rimasto nell'ultimo anno e mezzo. Il suo avvocato Viaceslav Gimadi ha avuto conferma del trasferimento da una dichiarazione del sistema penitenziario russo (Fsin) pervenutagli tramite il tribunale. Ma il documento - riferisce il legale - non indica "dove esattamente sia stato portato e dove sia adesso". Il timore - rafforzato da documenti citati dai media russi - è che sia finito in un carcere "a regime speciale" come previsto da una condanna inflittagli in estate.
Secondo Kira Iarmich, portavoce dell'attivista, un tribunale ha informato l'avvocato che l'11 dicembre Navalny ha "lasciato la regione di Vladimir", a circa 250 km a est di Mosca, dove era rimasto incarcerato finora. "Non sappiamo verso quale destinazione esattamente", ha ribadito la collaboratrice. A provare a far luce sul suo destino è il quotidiano russo Kommersant, secondo cui il tribunale che stava esaminando la denuncia di Navalny contro l'amministrazione della sua prigione ha annunciato che il politico ha lasciato il penitenziario "in conformità con il verdetto del tribunale della città di Mosca del 4 agosto 2023, entrato in vigore". La sentenza - che ha condannato Navalny a 19 anni di carcere per "estremismo" - ordinava di scontare la pena in una colonia a "regime speciale", la categoria di istituti dove le condizioni di detenzione sono le più dure e a cui sono solitamente riservati gli ergastolani e i prigionieri più pericolosi .
"L'arrivo di Navalny sarà notificato nel quadro della legislazione attuale", si legge nel documento letto in tribunale, secondo Kommersant. I trasferimenti da una colonia penale all'altra in Russia spesso richiedono diverse settimane di viaggio in treno. Durante questo periodo, i parenti non ricevono notizie dei detenuti. Nel caso di Navalny, queste notizie mancano dal 6 dicembre. Un vuoto che preoccupa anche diverse capitali occidentali: un portavoce della diplomazia francese ha invitato Mosca a garantire "la salute dei suoi detenuti, in particolare dei prigionieri politici". E dopo la Casa Bianca, anche il Dipartimento di Stato Usa si dice "profondamente preoccupato" per lo stato di salute dell'oppositore russo. "Abbiamo comunicato al governo russo che è responsabile per quello che accade a Navalny sotto la sua custodia, e che saranno ritenuti responsabili dalla comunità internazionale", ha minacciato un portavoce.
Arrestato due anni fa dopo essere sopravvissuto a un attentato per avvelenamento nel 2020 - del quale l'attivista accusa il Cremlino - Navalny è stato visto per l'ultima volta a inizio mese. Nel carcere dove è stato finora rinchiuso, spesso è stato messo in isolamento come ritorsione per presunte violazioni delle regole carcerarie. All'inizio di dicembre, le autorità russe avevano avviato nuove accuse di "vandalismo" contro il più celebre degli oppositori a Vladimir Putin. Accuse che potrebbero aggiungere altri tre anni di detenzione alla sua condanna. 

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