Vladimir Putin ha detto di essere stato un "ingenuo" a non capire in tempo che obiettivo dell'Occidente era di approfittare di una "disintegrazione" anche della Russia dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Ma ora assicura di non volere inseguire alcuna rivalsa e nega ogni intenzione di attaccare Paesi della Nato, definendo "fesserie" gli allarmi di questo tipo lanciati dal presidente americano Joe Biden.
Nel giorno in cui il partito Russia Unita, da lui fondato, gli ha dato un appoggio unanime per la sua ricandidatura da 'indipendente' alle elezioni del prossimo marzo, il capo del Cremlino ha ribadito la sfida ai Paesi occidentali chiamando a raccolta "tutte le forze patriottiche", ma allo stesso tempo ha lanciato una sorta di appello alla collaborazione, dicendo che Mosca vuole "sviluppare le relazioni" con i Paesi dell'Alleanza atlantica.
Di sicuro non nutre alcuna intenzione minacciosa verso di loro, ha insistito Putin, respingendo le accuse di Biden che, nel tentativo di convincere il Congresso ad approvare i nuovi finanziamenti per Kiev, ha affermato che se non sarà sconfitta in Ucraina, Mosca poi attaccherà il territorio della Nato. La Russia "non ha nessun interesse a combattere la Nato, né geopolitico, né economico né militare", ha aggiunto Putin in una intervista alla televisione Rossiya-1, ritenendo che presto o tardi "l'Occidente dovrà trovare un terreno comune con Mosca".
Certo, ha scandito più tardi Putin ringraziando Russia Unita per l'appoggio, "la Russia non può, come altri Paesi, rinunciare alla sua sovranità ed essere il satellite di qualcuno in cambio di qualche salsiccia". Un destino che invece, secondo la sua interpretazione, le era riservato dagli Usa dopo la caduta dell'Urss. Il presidente russo ha affermato che l'ex consigliere per la sicurezza nazionale americano Zbigniew Brzezinski aveva addirittura un piano per "dividere la Russia in cinque parti e sfruttare le sue risorse".
Putin ha poi ammesso che gli anni passati come ufficiale del Kgb e poi capo dei servizi d'intelligence russi Fsb non bastarono a fargli capire quali progetti avesse l'Occidente. Per il presidente russo, dunque, la sua politica attuale, compreso l'intervento militare in Ucraina, è volta a rimediare a questo errore. E per questo si ricandida per un quinto mandato che lo porterà a guidare la Russia fino al 2030.
Sul risultato del voto non esistono dubbi, non solo perché praticamente tutte le voci critiche tra i politici, gli attivisti e i media sono state messe a tacere, ma anche perché, secondo i sondaggi di istituti non sospetti di connivenza con il Cremlino, la grande maggioranza dei russi condivide la visione del presidente. Putin è "un leader nazionale che gode della fiducia di decine di milioni di persone e attorno al quale si stringe chiunque voglia vedere il nostro Paese forte, prospero e indipendente", ha assicurato il presidente di Russia Unita ed ex capo dello Stato Dmitry Medvedev aprendo i lavori del congresso.
Putin ha avvertito questa settimana che ci potrà essere pace in Ucraina solo quando Mosca avrà raggiunto i suoi obiettivi. Continuano dunque i bombardamenti russi, con Kiev che ha affermato di aver abbattuto la scorsa notte un missile e 20 droni d'attacco russi. Da parte sua Mosca ha dichiarato di aver distrutto 33 droni ucraini. Il ministero della Difesa di Mosca ha anche detto che in un attacco delle forze russe è stato distrutto il comando della 47/a Brigata meccanizzata ucraina nell'area di regione di Avdiivka, nella regione orientale di Donetsk. Fonti dei servizi di sicurezza di Kiev affermano invece che gli ucraini hanno compiuto un attacco con droni a un aeroporto nella regione russa di Rostov sul Don infliggendo "danni significativi alle attrezzature del nemico".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it