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Si dimette il ministro della Sanità in dissenso sulla legge per i migranti

Borne ammette 'alcuni aspetti probabilmente inconstituzionali'. E le ong annunciano un ricorso

Aurelian Rousseau, il ministro dimissionario

Redazione Ansa

    Il ministro della Salute francese, Aurélien Rousseau, si è dimesso in dissenso con la legge sull'immigrazione approvata in Parlamento. Lo ha confermato il portavoce del governo, Olivier Véran.

    Véran ha detto che Rousseau, "assente questa mattina in Consiglio dei ministri", è stato "sostituito ad interim" dall'attuale viceministra per le professione della Salute, Agnès Firmin Le Bodo. Secondo Vèran, "non c'è alcun movimento di fronte ministeriale" nel governo dopo l'approvazione della versione inasprita della legge. 
   

Borne 'Probabilmente inconstituzionali alcuni aspetti della norma'

   La prima ministra francese, Elisabeth Borne, ha ammesso che alcune parti della legge sull'immigrazione, votata ieri sera fra le polemiche in Parlamento, sono "probabilmente incostituzionali", ma ha aggiunto che il testo "sarà spinto a un'evoluzione" dopo l'esame del Consiglio costituzionale, organo al quale si è rivolto il presidente della Repubblica.

   "Confermo - ha dichiarato la Borne - che possono esserci delle disposizioni" sulle quali "abbiamo condiviso i nostri dubbi con i Républicains". Ma, ha aggiunto, ora possiamo "ritornare" su alcune misure dopo il parere del Consiglio costituzionale, ad esempio sulla parte degli aiuti per l'alloggio personalizzati o sulla cauzione richiesta agli studenti stranieri. 

   "Non è questo il testo che avremmo votato", ha ammesso la premier francese, "non è questo il testo che avremmo votato se avessimo avuto la maggioranza assoluta", ma "è un testo che ci consente di andare avanti".

   Quanto al tema della "preferenza nazionale", principio caro all'estrema destra di Marine Le Pen, la Borne nega che faccia
parte della legge: "Se ci sono situazioni che sono mal considerate - ha detto - le correggeremo. La nostra linea è chiara, non ci riconosciamo nelle tesi del Rassemblement National". 

Le Ong annunciano un ricorso contro la legge

   La Federazione francese degli attori della solidarietà, che riunisce oltre 900 associazioni d'Oltralpe, ha annunciato oggi l'intenzione di ricorrere al Consiglio costituzionale per esaminare alcune misure della contestata legge immigrazione, adottata ieri in Parlamento.

    La Federazione ''avvia fin da subito le procedure necessarie per l'esame da parte del Consiglio costituzionale delle misure contrarie ai principi fondamentali di solidarietà e di fraternità indissociabili dalla nostra Repubblica", si legge in una nota.

   Secondo i firmatari, il progetto di legge promosso dal ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, "non fornisce alcun elemento di gestione dell'accoglienza e dell'integrazione degli stranieri" ma una serie "di misure che peseranno molto sugli stranieri in
condizioni di precarietà" e sulla stessa ''azione'' delle associazioni.

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