Un marito accanto alla moglie in ospedale. E' l'immagine che il principe William, erede al trono britannico, ha dato ai sudditi del Regno visitando Kate nella clinica di Londra - assediata da media e curiosi - dove la 42enne principessa di Galles resta alle prese con i postumi di un'imprecisata operazione chirurgica all'addome eseguita "con successo", secondo i bollettini di corte, ma che che la obbligherà a una degenza stimata in 10-14 giorni; e in un'assenza dalla scena pubblica fissata addirittura in almeno 3 mesi.
Una vicenda che suscita emozione, ansia e non pochi interrogativi sull'isola, dai tabloid della stampa popolare, alla schiera di sudditi e ammiratori d'una futura regina dallo "stile impeccabile". E che si aggiunge all'annuncio quasi contemporaneo ieri sul ricovero, reso pubblico con anticipo da Buckingham Palace, che attende la settimana prossima il 75enne re Carlo III in persona: nel suo caso per un intervento apparentemente non preoccupante legato a un "ingrossamento benigno" della prostata. Ad allarmare è comunque per ora soprattutto la prognosi sui tempi lunghi del decorso postoperatorio previsto per Kate (o Catherine, come ormai viene indicata rispettosamente nei documento di palazzo). Tanto più che a questo quadro si somma l'indiscrezione fatta filtrare sul Daily Mirror e su altre testate secondo cui William ha deciso di cancellare tutti o quasi tutti gli impegni ufficiali di numero 2 della dinastia per l'intera durata del ricovero; e di diradare anche gli appuntamenti successivi, fino a Pasqua, per "stare al fianco" di sua moglie e accudire i loro tre figli (George, Charlotte e Louis, di 10, 8 e 5 anni, rispettivamente) nella convalescenza dei prossimi mesi. Mesi che si prospettano evidentemente delicati, se non difficili, stando alle sensazioni e alle suggestioni di esperti, osservatori, e presunte gole profonde citate dai media. Tutti pronti ad avanzare congetture, al di là della riservatezza invocata dalla principessa e della volontà dichiarata della corte di non diffondere per ora altre informazioni certificate sul suoi stato di salute, salvo "sviluppi significativi".
La fama della London Clinic in ambito oncologico non basta da sola a trarre conclusioni. A maggior ragione dopo che fonti ufficiose hanno negato l'esistenza dello spettro di un cancro. Uno specialista citato dal Daily Mail ha in ogni caso evocato - senza conoscere la cartella clinica - lo scenario del tutto ipotetico di una possibile isterectomia, l'asportazione dell'utero: che può essere fatta per intervenire su un tumore in atto, ma pure a scopo preventivo o per far fronte ad altre condizioni patologiche serie.
Intanto il Regno si prepara anche al ricovero che riguarderà re Carlo, il quale al momento si è rifugiato nell'amata Scozia, nella privacy della residenza di Birkhall, con la regina Camilla, e tornerà a Londra solo dopo il weekend. Proprio Camilla ha approfittato oggi d'un appuntamento ufficiale per far circolare un messaggio tranquillizzante sulla salute del primogenito di Elisabetta II, assicurando autorità locali e pubblico presenti a una sua visita all'Aberdeen Art Gallery che il sovrano in "sta bene e non vede l'ora di tornare al lavoro" a pieno ritmo dopo il "breve periodo di riposo" preannunciato a conclusione dell'intervento alla prostata. Procedura non invasiva che, azzarda Buckingham Palace, non dovrebbe costringere Sua Maestà neppure ad affidare compiti di supplenza temporanei al Consiglio di Stato. Organismo consultivo di casa Windsor chiamato a fare le veci del monarca in carica, in caso di viaggi all'estero o assenze protratte per malattia, e di cui fanno parte, oltre alla (o al) consorte di chi siede sul trono, i principi di sangue reale sopra i 21 anni d'età di più alto rango nella linea di successione alla corona: inclusi attualmente, almeno sulla carta, i 'reprobi' Harry e Andrea.