Dieci misure per gli agricoltori con effetto immediato, semplificazioni burocratiche, aiuti urgenti, stop agli aumenti del gasolio: il giovane premier francese, Gabriel Attal, sembra aver trovato la chiave per spegnere la protesta dei trattori, che dopo essere arrivati alle porte di Parigi si sono fermati. Il premier ha soprattutto usato toni concilianti, ha dialogato con lavoratori e sindacalisti andando - insieme al leader dei "berretti gialli", Jérôme Bayle - fino a uno dei blocchi stradali simbolo della rivolta, quello sull'autostrada A64. Nelle prossime ore, ha annunciato Bayle, quel primo blocco simbolico sarà rimosso.
Attorno a molte città i trattori si sono fermati e i capi della protesta hanno dato in diversi casi l'indicazione di rientrare a casa. Ma nulla può considerarsi definitivamente risolto. Secondo la portavoce del sindacato Confédération paysanne, Laurence Marandola, gli annunci di Attal sono "ampiamente insufficienti" e gli agricoltori "manterranno la mobilitazione". "Non sarà necessariamente con i blocchi stradali", ha aggiunto, ci saranno "forme diverse, sulle strade, sulle rotonde, davanti ai supermercati, troveremo maniere creative di dire al governo che non basta".
Attal ha annunciato diversi provvedimenti di semplificazione amministrativa, andando incontro a uno dei principali motivi della rabbia nelle campagne: la burocrazia che ritarda rimborsi e indennizzi e mette in difficoltà le piccole imprese che già fanno fatica fra nuove regole, dettami ecologici e norme europee.
Uno degli esempi spesso citati dai manifestanti è il rimborso sul pieno di gasolio per i veicoli agricoli, che invece di avvenire automaticamente e direttamente alla pompa, costringe i lavoratori a conservare scontrini e ricevute e a firmare per ogni rifornimento una dichiarazione scritta. Il premier ha aggiunto lo stop agli aumenti delle imposte sul gasolio per l'agricoltura e dure sanzioni alle imprese che non rispettano l'invocata "legge Egalim", un totem per gli agricoltori, perché regola e protegge il loro guadagno nei confronti dei produttori e della grande distribuzione. Ci sono anche 50 milioni per la filiera del bio.
Un gesto che potrebbe rappresentare addirittura più di una concessione è stata la decisione di Attal di recarsi in serata al blocco stradale della A64 a Carbonne, vicino a Tolosa, fra balle di fieno e barricate. E' lì che la protesta è nata ed è cresciuta, è lì che Jérôme Bayle, riconosciuto come il leader dell'agitazione per aver dato vita al primo blocco, ha arringato per la prima volta i manifestanti con i berretti gialli simbolo della rivolta agricola. L'autostrada verrà riaperta in mattinata. "Per questo ci siamo battuti, e ora diciamo basta a tutto questo", ha gridato Bayle, visibilmente soddisfatto, fra gli applausi dei dimostranti.