L'obiettivo di Israele è una vittoria completa su Hamas, avverte il premier Benjamin Netanyahu. "Uccideremo la leadership di Hamas - dice - , quindi dobbiamo continuare ad operare in tutte le aree della Striscia di Gaza". Parlando ad una riunione del Likud Netanyahu ha detto che non si deve porre fine alla guerra prima di allora: "Ci vorrà del tempo: ma parliamo di mesi, non di anni", ha aggiunto.
"Hamas ha delle richieste sugli ostaggi che non possiamo accettare - ha anche detto il premier israeliano -. Il rapporto di scambio fra ostaggi e detenuti palestinesi deve essere simile a quello dell'accordo precedente". Ed ha ribadito che Israele non farà un accordo "ad ogni prezzo". Nei precedenti accordi il rapporto è stato di un ostaggio per tre detenuti palestinesi.
Bufera alla Cnn: 'La linea è troppo filo-Israele'. Lo staff in rivolta sulla copertura della guerra a Gaza
Bufera alla Cnn: lo staff della rete all news protesta per la copertura distorta e controllata dall'alto del conflitto a Gaza. "Rigurgiti di propaganda sionista" e "censura della prospettiva palestinese" sarebbero alcune delle accuse mosse dalla redazione che parla addirittura di "malpractice giornalistica" nel come dai desk della Cnn la guerra scattata dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre contro Israele viene presentata al mondo.
Secondo i giornalisti, ci sarebbero "diktat da parte della direzione" e un processo di approvazione del materiale pronto per essere mandato in onda: con il risultato di una copertura "altamente parziale" di quanto sta succedendo a Gaza, riporta oggi il quotidiano britannico Guardian in un servizio fiume di 16 pagine. "La maggioranza delle notizie dall'inizio della guerra è stata viziata da una partigianeria istituzionale all'interno del network a favore di Israele a prescindere da quanto accurato sia stato il lavoro dei giornalisti sul campo", ha rivelato una fonte.
Il Guardian basa la sua ricostruzione su resoconti di sei persone dello staff e una decina di memo interni e mail che indicherebbero come le decisioni quotidiane sulla copertura siano basate su precise direttive dei vertici al quartier generale di Atlanta, che includono severe restrizioni ad ogni citazione di Hamas, mentre le affermazioni del governo israeliano sarebbero prese per buone senza ulteriori verifiche. In aggiunta a questo, secondo le fonti del Guardian, ogni storia sul conflitto deve ricevere il nulla osta da parte della sede della rete a Gerusalemme prima della pubblicazione.
Ci sarebbe uno "scisma" all'interno della redazione che ad alcuni veterani ha ricordato quello seguito alle stragi dell'11 settembre, e molto "dissenso", al punto che alcuni giornalisti starebbero cercando lavoro fuori dalla rete. Il tono della copertura, secondo i reporter, sarebbe ispirato dal nuovo direttore e Ceo Mark Thompson, che si è insediato nel nuovo incarico due giorni dopo l'attacco del 7 ottobre.
E c'è chi alla Cnn ricorda le accuse rivolte al nuovo capo di essersi inchinato in più occasioni alle pressioni del governo di Israele quando era al timone della Bbc: tra i casi più celebri, la richiesta di trasferire Orla Guerin, una dei corrispondenti della rete più in vista, dal suo incarico a Gerusalemme nel 2015.
L'Onu nomina una commissione indipendente sull'Unrwa, indagherà sulla neutralità dell'agenzia negli attacchi del 7 ottobreLe Nazioni Unite hanno nominato una commissione indipendente per valutare la neutralità dell' Unrwa nell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre. L'agenzia che si occupa dei profughi palestinesi è nel mirino dopo l'inchiesta che ha fatto emergere che 12 suoi dipendenti avrebbero partecipato in varie forme ai massacri del 7 ottobre. Il gruppo sarà guidato dall'ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna.
Intanto il direttore dell'agenzia, Thomas White, ha riferito sul suo profilo X, pubblicando anche due foto di un camion danneggiato, che "questa mattina un convoglio alimentare in attesa di spostarsi nel nord di Gaza è stato colpito da colpi di arma da fuoco della marina israeliana, per fortuna nessuno è rimasto ferito".
Sempre su X, il commissario generale Unrwa, Philippe Lazzarini, ha scritto che "in quattro mesi di guerra, circa centomila persone a Gaza sono state uccise, ferite o risultano attualmente disperse". "Questo rappresenta quasi il 5% della popolazione. Puoi facilmente capire cosa significherebbe nella tua città o paese….", ha scritto ancora Lazzarini, aggiungendo che "inoltre, circa 17 mila bambini sono non accompagnati o separati dalle loro famiglie. Oltre l'80% della popolazione è stata sfollata, nella maggior parte dei casi più volte". "Un cessate il fuoco è in ritardo, è necessaria una traiettoria diversa per il bene delle persone a Gaza, in Israele, in altre parti della regione e oltre", ha concluso Lazzarini.
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