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Tajani: "Non ci facciamo intimidire dalle minacce degli Houthi"

Il gruppo filoiraniano minaccia nuove ritorsioni. Da Teheran nuova condanna dei raid Usa e Gb

Redazione Ansa

 L'Italia non si fa intimidire dalle minacce della milizia filoiraniana degli Houthi che ha nel mirino mercantili occidentali nel Mar Rosso, spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani. L'obiettivo della missione è la difesa del traffico marittimo: 'Non attacchiamo nessuno, ma se ci saranno attacchi risponderemo', assicura. E mentre da Teheran arriva una nuova condanna dei raid Usa e Gb di sabato scorso in risposta agli attacchi delle milizie alle navi commerciali, gli Houthi minacciano ritorsioni contro Washington, Londra e Riad, e sottolineano che i rischi per i cargo nel Mar Rosso dipendono non da loro ma da Stati Uniti e Gran Bretagna.

"Non ci facciamo intimorire dalle minacce degli Houthi. Noi difendiamo il traffico mercantile, non attacchiamo nessuno ma non vogliamo essere attaccati da nessuno. C'è una libera circolazione marittima: se ci saranno degli attacchi risponderemo difendendo le navi mercantili italiane. Questo deve essere molto chiaro. Non ci facciamo intimidire da nessuna dichiarazione degli Houthi, che sono un'organizzazione terroristica". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al margine dei Med Dialogues dopo l'intervista di un leader Houthi a Repubblica.

Il leader degli Houthi, Italia bersaglio se partecipa all'aggressione

"L'Italia sarà un bersaglio se parteciperà all'aggressione contro lo Yemen". Lo spiega Mohamed Ali al-Houti, uno dei leader degli Houthi yemeniti, in un'intervista a Repubblica. L'Unione Europea ha infatti annunciato una nuova missione militare difensiva nel Mar Rosso.

"Consigliamo agli europei di aumentare la pressione sui responsabili degli orrori a Gaza. Le nostre operazioni mirano a fermare l'aggressione e a sollevare l'assedio. Qualsiasi altra giustificazione per l'escalation da parte degli europei è inaccettabile", prosegue. L'Italia ne prenderà parte. "L'Italia diventerà un bersaglio se parteciperà all'aggressione contro lo Yemen", sottolinea ancora il leader yemenita. Quelle da parte degli Usa "sono aggressioni illegali e di un terrorismo deliberato e ingiustificato. Gli aerei d'aggressione americano-britannici hanno lanciato 48 attacchi aerei contro lo Yemen, colpendo Sana'a e Hodeida insieme ad altri obiettivi.

In precedenza, hanno preso di mira le nostre pattuglie nel Mar Rosso, causando il martirio delle forze navali - spiega -. Questi bombardamenti non influenzeranno le nostre capacità. Anzi ci rafforzano. Gli americani e i britannici devono capire che in questa fase siamo pronti a rispondere, e il nostro popolo non conosce la resa. Le nostre acque e i nostri mari non sono un parco giochi dell'America". Nel Mar Rosso secondo il leader Houti "non c'è alcun blocco. Prendiamo di mira solo le navi associate a Israele, che si dirigono verso porti occupati, di proprietà di israeliani, o entrano nel porto di Eilat. Qualsiasi nave non legata a Israele non subirà danni - conclude -. Non abbiamo intenzione di chiudere lo stretto di Bab el Mandeb o il Mar Rosso. Se volessimo farlo, ci sarebbero altre misure più semplici rispetto all'invio di missili".

L'Iran condanna i raid di Usa e Gb contro gli Houthi in Yemen

 Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha condannato i raid da parte di Usa e Gran Bretagna di sabato contro gli Houthi, sostenuti da Teheran, in risposta agli attacchi delle milizie yemenite contro le navi commerciali nel Mar Rosso. "Nel mio recente incontro con il segretario per gli Affari Esteri britannico David Cameron, ho chiaramente affermato che il proseguimento della guerra a Gaza non è una soluzione e questi due Paesi non vogliono certamente mettere alla prova l'ira della regione".

Il capo della diplomazia di Teheran ha condannato anche i raid aerei degli Usa contro le milizie sostenute dall'Iran in Iraq e Siria, in risposta agli attacchi contro una base degli Stati Uniti in Giordania. "Condanniamo fermamente gli attacchi in Iraq, Siria e Yemen e consideriamo la sicurezza di questi Paesi e della Palestina allo stesso modo della sicurezza della regione", ha affermato Amirabdollahian su X. 

 L'Iran ha dimostrato di potere rispondere "in modo deciso" a qualunque minaccia contro la sicurezza, la sovranità e l'integrità territoriale del Paese e sicuramente utilizzerà tutte le sue capacità per rispondere a qualunque attacco contro il territorio iraniano. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani. Con questo commento, il funzionario ha reagito alle dichiarazioni del consigliere per la Sicurezza nazionale degli Usa, Jake Sullivan, il quale ieri aveva affermato che nel caso l'Iran rispondesse direttamente ai raid americani contro le milizie, sostenute da Teheran, nella regione la reazione degli Usa sarà dura e veloce, non escludendo la possibilità di un attacco diretto contro l'Iran. "Teheran non cerca di aumentare le tensioni e le crisi nella regioni", ha sottolineato Kanani, citato dalla tv di Stato. Venerdì gli Usa hanno attaccato milizie filo iraniane in Iraq e Siria, dopo che i gruppi avevano assaltato una base americana in Giordania. Sabato le forze americane hanno anche attaccato gli Houthi in reazione ai recenti attacchi del gruppo yemenita contro navi commerciali nel Mar Rosso.  

Gli Houthi minacciano ritorsioni contro Usa, Gb e Sauditi

 Il ministero degli Esteri degli Houthi, il gruppo sostenuto dall'Iran che governa parte dello Yemen, ha dichiarato che Usa e Gran Bretagna hanno lanciato circa 300 attacchi aerei sul Paese: "l'America ci sta attaccando e non può sfuggire alla punizione", ha minacciato. Lo riporta Al Masirah, il sito del canale tv di proprietà degli Houthi . Il vice ministro degli Esteri Houthi ha dichiarato: "Mercenari Usa-Sauditi, siete a un bivio, non c'è spazio per la tolleranza con chi sta dalla parte di Israele o dell'America". 

 Mohammed Al-Hashimi, vice ministro dei Trasporti del gruppo Houthi sostenuto dall'Iran, ha smentito che vi siano problemi nella navigazione per i cargo nel Mar Rosso a causa degli attacchi Houthi attribuendo la reponsabilità di eventuali rischi agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna: "Il trasporto commerciale marittimo nel Mar Rosso rimane nella norma nonostante le minacce delle navi da guerra statunitensi e britanniche", ha dichiarato, come riporta la tv di proprietà Houthi Al Masirah. E ha aggiunto: "Le navi commerciali e i vettori ricevono quotidianamente minacce da parte delle Marine statunitensi e britanniche che mettono in guardia dal passaggio nel Mar Rosso". 

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