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Meloni presiede la prima riunione del G7 sull'Ucraina

Guterres: ferita aperta nel cuore dell'Europa. Ue e Usa varano le nuove sanzioni

Redazione Ansa

L'Ucraina "resta una ferita aperta nel cuore dell'Europa": lo ha detto oggi il Segretario Generale dell'Onu Antonio Guterres aprendo un Consiglio di Sicurezza convocato a livello ministeriale alla vigilia del secondo anniversario dell'invasione russa. "E' arrivato il momento della pace, di una pace giusta basata sulla Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e delle risoluzione dell'Assemblea generale", ha aggiunto il capo dell'Onu.

Ribadire il sostegno a Kiev "fino a quando sarà necessario". E spazzare il campo da una certa idea di "stanchezza" dell'Occidente. Giorgia Meloni si prepara a presiedere la prima riunione del G7 a guida italiana nel giorno del secondo anniversario dell'aggressione russa all'Ucraina. E' concentrata a mostrare che la vicinanza a Volodymyr Zelensky - che interverrà al summit - non è venuta meno, che l'Italia rimane ferma sulla linea atlantica nonostante nella sua maggioranza siano riemersi i distinguo leghisti, dopo la morte di Aleksej Navalny. A Kiev arriva la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, che intanto ha fatto tappa a Varsavia con il primo ministro belga, e presidente di turno del Consiglio Ue, Alexander De Croo, prima di salire sul treno che nella notte la porterà nella capitale ucraina da dove i due si collegheranno, insieme a Zelensky, con i 7 grandi. La riunione è prevista alle 16 (ora italiana), con una introduzione di Meloni, che non ha escluso, in tv da Bruno Vespa, di potersi collegare anche lei proprio da Kiev. E che nel messaggio al congresso di Fi si è scusata per l'assenza con un sibillino "sarebbe stato impossibile esserci, Antonio (Tajani) sa bene, perché anche lui si confronta con un'agenda internazionale molto fitta, quanto sia difficile conciliare tutto". Poi prenderà la parola Zelensky e dopo l'intervento del presidente ucraino i 7 si confronteranno sulla situazione. E premeranno, nella dichiarazione finale, per un ulteriore inasprimento delle sanzioni contro Mosca. Soprattutto per cercare di chiudere i canali finanziamento in entrata verso la Russia e dei flussi di approvvigionamento energetico in uscita verso Stati terzi. Si punta a sanzionare le entità finanziarie e bancarie dei Paesi che contribuiscono a questo commercio. Mentre è ancora in fase preliminare la riflessione sulla possibilità di usare fondi sovrani già confiscati della Banca centrale russa depositati in alcuni Paesi. Una dinamica che va incontro a ostacoli giuridici e finanziari. Certo, al vertice si parlerà anche dell'altra crisi, quella in Medio Oriente, un tema che Meloni affronterà di nuovo, la prossima settimana, in un incontro con Joe Biden alla Casa Bianca. Un bilaterale, il primo di marzo, che rientra nel tour delle capitali del G7 proprio in occasione della presidenza italiana, che l'ha già vista a Tokyo per il passaggio del testimone con Fumio Kishida e che la vedrà il due marzo a colloquio a Toronto con il primo ministro canadese Justin Trudeau. Il vertice è in preparazione da settimane. La videoconferenza replica la scelta giapponese, nel primo anniversario della guerra. Per stare di nuovo tutti accanto a Zelensky in un momento che è considerato cruciale. La pressione russa nel Donbass aumenta, l'esercito ucraino è in difficoltà. Sostegno a Kiev finché necessario, è la linea di Palazzo Chigi e della Farnesina. In quest'ottica si sta limando l'accordo bilaterale di sicurezza fra Italia e Ucraina, a cui manca solo al firma di Meloni e Zelensky. Lo hanno già fatto altri Paesi, come Francia, Germania, Regno Unito, sulla base dell'impegno preso al vertice Nato di luglio. Questi accordi non sono giuridicamente vincolanti, ma rappresentano un'altra tappa di avvicinamento di Kiev all'Alleanza atlantica. Nel protocollo l'Italia confermerà il sostegno all'ingresso dell'Ucraina nella Ue. Difesa, addestramento di soldati, collaborazione nel settore energetico e impegno per il post guerra, anche con la conferenza sulla ricostruzione nel 2025. Il valore politico e simbolico sta nell'impegno a non ridurre il proprio sostegno verso l'Ucraina, come ha spiegato anche il ministro degli Esteri in Parlamento.

 

Zelensky, lanceremo una nuova controffensiva

"La difesa dell'Ucraina è il compito numero uno. Continueremo con i successi nel Mar Nero. Non entrerò nei dettagli, ma stiamo preparando alcune sorprese per la Russia. Il sud è importante. La difesa dell'est, dove i russi hanno più di 200mila soldati, è molto importante. Naturalmente prepareremo una nuova controffensiva, nuove operazioni. Non rimarremo fermi. Dipende da molte cose". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista con Fox news.

Biden: 'Se Putin non paga per quello che fa andrà avanti'


"Se Putin non paga il prezzo della morte e della distruzione che sta provocando, andrà avanti". Lo sottolinea il presidente americano nel giorno in cui gli Stati Uniti annunciano una nuova serie di sanzioni su oltre 500 obiettivi russi in risposta alla morte di Navalny.

Ue e Usa varano le nuove sanzioni

"Il Consiglio Ue ha adottato oggi - in vista del secondo anno dall'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia - un tredicesimo pacchetto di misure restrittive nei confronti del regime di Putin, di coloro che sono responsabili di perpetuare la sua guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata e di coloro che la sostengono in modo significativo". Lo comunica il Consiglio in una nota.

E 500 nuove sanzioni sono state annunciate anche dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. "Oggi annuncio più di 500 nuove sanzioni contro la Russia per la sua guerra di conquista contro l'Ucraina e per la morte di Navalny, un coraggioso attivista anti-corruzione e il più accanito leader dell'opposizione di Putin", ha affermato Biden in una nota della Casa Bianca.

"Queste sanzioni prenderanno di mira individui collegati alla detenzione di Navalny, il settore finanziario russo, la base industriale della difesa, le reti di approvvigionamento e gli evasori delle sanzioni in più continenti. Faranno sì che Putin paghi un prezzo ancora più alto per la sua aggressione all'estero e la repressione in patria".

Bambini sopravvissuti di Mariupol parlano oggi all'Onu

Un piccolo gruppo di bambini ucraini sopravvissuti alla guerra parlerà oggi a una sessione privata del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Lo riporta il Guardian. Tra coloro che si rivolgono all'organismo Onu, tappa di una visita più ampia negli Stati Uniti, ci sono Kira, 14 anni, e Ilya, 11, della città di Mariupol, conquistata dai russi: la speranza è che le loro storie personali possano avere un impatto sui repubblicani Usa in un momento in cui un pacchetto di aiuti militari per l'Ucraina è in stallo alla Camera. Il procuratore generale dell'Ucraina stima che 528 bambini siano stati uccisi dall'inizio dell'invasione e 2.134 siano dispersi. Si ritiene che altri 19.500 siano stati rapiti e portati in Russia, e che alcuni siano stati rieducati con la forza con una "educazione patriottica e militare a favore della Russia", secondo un report degli Stati Uniti.

Putin omaggia gli eroi russi per anniversario guerra in Ucraina

In un video messaggio diffuso dalla presidenza russa, Vladimir Putin si è congratulato invece con gli "autentici eroi del popolo" che combattono in Ucraina alla vigilia del secondo anniversario del conflitto. "In questi anni, i complessi militari e industriali hanno moltiplicato sia la produzione di armi che le forniture alle truppe", ha detto il capo del Cremlino.

Unicef, bimbi ucraini fino a 5.000 ore in rifugi, pari a 7 mesi

Negli ultimi due anni i bambini nelle città che si trovano in zone in prima linea nei combattimenti in Ucraina sono stati costretti a trascorrere dalle 3.000 alle 5.000 ore - ovvero da 4 a 7 mesi - rifugiati in seminterrati e in stazioni sotterranee della metropolitana mentre risuonavano gli allarmi antiaerei. Lo afferma l'Unicef spiegando che dall'escalation della guerra nel febbraio 2022, gli attacchi senza sosta - con circa 3.500 allarmi antiaerei nelle regioni di Zaporizhzhia e Kharkiv e di quasi 6.200 nella regione di Donetsk - hanno avuto "un impatto devastante sulla salute mentale dei bambini e sulla loro capacità di apprendere efficacemente". Sulla base dei dati forniti dall'Unicef, negli ultimi due anni 579 bambini ucraini sono stati uccisi, altri 1.284 sono stati feriti e 3,3 milioni di minori hanno bisogno di assistenza umanitaria. Le conseguenze psicologiche della guerra fra i bambini sono diffuse. Secondo i dati di un sondaggio, metà dei giovani fra i 13 e i 15 anni ha difficoltà a dormire e 1 su 5 ha pensieri intrusivi e flashback - manifestazioni tipiche di disordini da stress post traumatico. Tre quarti dei bambini e giovani fra i 14 e i 34 anni ha recentemente affermato di aver bisogno di supporto emotivo o psicosociale, ma meno di un terzo ha ricercato aiuto. Il 40% dei bambini dell'Ucraina non può accedere a un'istruzione continuativa a causa della mancanza di strutture. Nelle aree più vicine alla linea dei combattimenti, metà dei piccoli in età scolare non può accedere all'istruzione. Gli ultimi dati mostrano che la portata delle lacune di apprendimento riscontrate nel 2022 rispetto al 2018 equivale a una perdita di due anni in lettura e di un anno in matematica.

Kiev: attacco russo nella notte a Odessa e Dnipro, 3 morti

Droni e missili russi hanno colpito nella notte la città occidentale di Odessa e Dnipro, in Ucraina orientale, provocando tre morti e diversi feriti. Lo hanno riferito le Forze di difesa di Kiev su Telegram, come riporta Ukrinform.

 

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