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Burkina, 'decine di morti' in un attacco a una moschea

Lo stesso giorno in cui è stata colpita una chiesa cattolica

Redazione Ansa

    Diverse decine di fedeli musulmani sono stati uccisi domenica in un "grave attacco" a una moschea di Natiaboani, nella parte orientale del Burkina Faso, nello stesso giorno di un altro attacco mortale contro i cattolici riuniti in una chiesa, secondo quanto ha appreso l'AFP da fonti di sicurezza e locali.

    "Persone armate hanno attaccato una moschea a Natiaboani intorno alle 5 del mattino (ora locale) di domenica, uccidendo diverse decine di persone", ha riferito una fonte della sicurezza. "Le vittime erano tutti musulmani, per lo più uomini che si erano riuniti nella moschea per pregare", ha detto un residente locale. Un'altra fonte locale ha spiegato che "i terroristi sono entrati in città nelle prime ore del mattino. Hanno circondato la moschea e sparato sui fedeli che si trovavano lì per la prima preghiera del giorno, molti dei quali sono stati uccisi, tra cui un importante leader religioso".

   "Anche gli elementi del distaccamento militare e i Volontari per la Difesa della Patria (VDP, ausiliari civili dell'esercito) sono stati presi di mira da questi gruppi", ha detto la stessa fonte.    

 

 E anche la chiesa africana è sempre più sotto attacco. Sempre domenica, durante la messa, a Essakane, in Burkina Faso, sono state uccise quindici persone. Nei giorni scorsi in Etiopia erano invece stati rapiti e poi uccisi quattro monaci ortodossi. Lo stesso Papa Francesco all'Angelus ha espresso le sue preoccupazioni per gli scontri nella Repubblica Democratica del Congo e per il fenomeno dei rapimenti in Nigeria, che tocca spesso proprio i religiosi. Oggi dunque un attacco terroristico ha colpito la comunità cattolica del villaggio di Essakane, Burkina Faso, nel cuore del Sahel, proprio mentre partecipava alla funzione della domenica. "Il bilancio provvisorio è di 15 fedeli uccisi, dei quali 12 morti sul posto e 3 nel Centro sanitario a causa delle ferite". Ci sono altri due feriti, secondo quanto ha reso noto il vescovo della diocesi di Dori, monsignor Laurent B. Dabire. "Preghiamo per la conversione di coloro che continuano a seminare morte nel nostro Paese", ha scritto il vescovo in un comunicato. 

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