Mondo

Mosca mette a punto un nuovo simulatore per esplosioni nucleari

Prenderà il posto dello IU-59 ormai in disuso. Ft, file russi svelano i criteri per un attacco nucleare

Vladimir Putin e il ministro della difesa Sergei Shoigu

Redazione Ansa

Gli scienziati dell'accademia militare russa per la logistica Khrulev hanno messo a punto un nuovo simulatore, che sostituirà un altro più antiquato, per testare gli effetti delle esplosioni nucleari.

Secondo quanto scritto nel brevetto, citato dall'agenzia Tass, lo scopo è fornire "una chiara simulazione delle caratteristiche visive, come effetto dell'impatto, flash di luce e fungo atomico, di una esplosione nucleare al suolo". La nuova apparecchiatura, aggiunge la Tass, sarà usata per "esercitazioni e addestramento pratico di unità militari e per migliorare la qualità della preparazione delle forze di terra in operazioni di combattimento nel contesto dell'uso di armi nucleari, così come delle unità per il controllo delle radiazioni" per "individuare l'epicentro di una esplosione nucleare".

Gli scienziati hanno detto che il nuovo sistema prenderà il posto di quello usato in precedenza, l'IU-59, considerato ormai obsoleto. Un altro simulatore in passato impiegato per la valutazione delle esplosioni di ordigni nucleari sganciati dagli aerei, lo IAB-500, è ormai in disuso dal 1984.    

Intanto l'Ft on line, dopo aver visto alcuni file militari russi segreti, ha rivelato che la Russia ha fatto in passato esercitazioni sull'uso di armi nucleari tattiche nella fase iniziale di un conflitto con una grande potenza mondiale. I 29 file redatti tra il 2008 e il 2014 includono sia 'wargames' e sia presentazioni per ufficiali della marina e, secondo alcuni esperti consultati dal quotidiano, descrivono una soglia per l'uso di armi nucleari tattiche inferiore a quella ammessa pubblicamente dalla Russia sino ad ora.

I documenti, che includono scenari di addestramento per un'invasione da parte della Cina, discutono i principi operativi per l'uso delle armi nucleari. I criteri per una potenziale risposta nucleare vanno da un'incursione nemica sul territorio russo a fattori scatenanti più specifici, come la distruzione del 20% dei sottomarini con missili balistici strategici russi.

"Questa è la prima volta che vediamo documenti come questo resi di dominio pubblico", ha dichiarato al quotidiano Alexander Gabuev, direttore del Carnegie Russia Eurasia Center di Berlino. "Dimostrano che la soglia operativa per l'uso delle armi nucleari è piuttosto bassa se il risultato desiderato non può essere raggiunto con mezzi convenzionali".

Le armi nucleari tattiche della Russia, che possono essere lanciate da missili terrestri o marittimi o da aerei, sono progettate per un uso limitato sui campi di battaglia in Europa e Asia, al contrario delle armi 'strategiche' più grandi destinate a colpire gli Stati Uniti, ricorda l'Ft. 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it