Una nuova strage si è consumata a Gaza nel 145esimo giorno di guerra, ma le versioni di Hamas e di Israele divergono. La fazione islamica ha denunciato l'uccisione nel nord della Striscia di 112 palestinesi - e il ferimento di altri 760 - contro cui l'esercito israeliano avrebbe sparato mentre si trovavano "in fila per ricevere gli aiuti umanitari". Un'accusa che l'Idf ha respinto con forza parlando di due distinti episodi, avvenuti a centinaia di metri l'uno dall'altro, nel primo dei quali "la calca provocata dalla folla ha causato la maggior parte dei morti".
Niente accordo per oggi al Consiglio di Sicurezza Onu su una bozza di dichiarazione riguardo quanto avvenuto a Gaza. Lo fanno sapere all'ANSA fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro a margine della riunione a porte chiuse dei Quindici. La bozza al vaglio esprimeva "profonda preoccupazione per le notizie secondo cui oltre 100 persone hanno perso la vita dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco mentre la folla aspettava aiuti alimentari a sud-ovest della città di Gaza", e sottolineava "la necessità di adottare tutte le misure necessarie per proteggere i civili e le infrastrutture civili".
Successivamente, il presidente Joe Biden ha detto che il suo governo sta esaminando le varie versioni "contraddittorie" sulla sparatoria. A chi gli chiedeva se si aspettasse un cessate il fuoco per lunedì, Biden ha risposto: "La speranza è l'ultima morire" ma è "probabile che non ci sarà" per lunedì. Interrogato sugli spari a Gaza sulla folla, il presidente si è detto consapevole che l'incidente potrebbe avere effetti sulle trattative per il rilascio degli ostaggi e ha precisato che gli Stati Uniti stanno esaminando le "versioni contradditorie" sull'accaduto.
Il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller. ha detto da parte sua che gli Stati Uniti chiedono "risposte" a Israele su quanto accaduto a Gaza, sottolineando che stanno cercando di ottenere informazioni e monitorano l'indagine di Israele sull'incidente. Miller ha sottolineato che il governo considera che la situazione nella Striscia è "disperata" e chiedono a Israele di "proteggere" la distribuzione di aiuti.
Interrogato sul commento del segretario alla Difesa, Lloyd Austin, secondo il quale dall'inizio della guerra sono morti 25.000 fra donne e bambini a Gaza, il portavoce ha detto che "qualsiasi sia il numero dei civili morti è troppo alto". Miller non ha fornito nessuna altra stime di vittime civili e ha rimandato per chiarimenti al ministero della Difesa. Il Pentagono ha spiegato che il numero offerto da Austin si basava sulle stime del ministero della Sanità controllato da Hamas
Hamas ha avvertito che gli spari di oggi a Gaza potrebbero portare al fallimento dei colloqui per la tregua e per la liberazione degli ostaggi. "I negoziati condotti dalla leadership del movimento non sono un processo aperto a scapito del sangue del nostro popolo", si legge in un comunicato del gruppo islamista, nel quale di afferma che Israele sarebbe responsabile di qualsiasi fallimento dei colloqui. Hamas ha anche precisato che il bilancio di vittime potrebbero aumentare ancora, in quanto molti corpi devono ancora essere recuperati.
Da parte sua, l'ufficio di Abu Mazen, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) ha definito l'episodio "uno spregevole massacro compiuto dall'esercito di occupazione israeliano, di cui ha la piena responsabilità il governo di occupazione". Gli ha fatto eco il governo egiziano, che in una nota del ministero degli Esteri "condanna fermamente l'attacco disumano di Israele contro civili palestinesi inermi che stavano aspettando l'arrivo di camion di aiuti umanitari a nord della Striscia di Gaza, e che ha portato a un gran numero di vittime e feriti"
L'attacco, prosegue la nota, rappresenta "una palese violazione delle disposizioni del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale, oltre che un disprezzo totale del valore della persona umana".
In Italia, presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha diffuso una nota in cui scrive: "Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi".
E il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha scritto su X che "le tragiche morti a Gaza richiedono un immediato cessate il fuoco per favorire più aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi e la protezione dei civili. Chiediamo con forza ad Israele di tutelare la popolazione a Gaza e di accertare, con rigore, fatti e responsabilità".
D'altra parte, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha "condannato" la strage a Gaza aiuti, e ribadito il suo "appello per un cessate il fuoco umanitario immediato e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi". Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric,. Guterres chiede ancora una volta "misure urgenti affinché gli aiuti umanitari possano arrivare dentro e attraverso Gaza a tutti coloro che ne hanno bisogno". Il segretario generale è "sconvolto dal tragico bilancio umano del conflitto a Gaza". Il segretario Onu ha poi sottolineato che "i civili disperati di Gaza hanno bisogno di aiuto urgente, compresi quelli del nord assediato dove le Nazioni Unite non sono state in grado di fornire aiuti per più di una settimana"
Israele, 'La folla ha saccheggiato gli aiuti, era una minacciaSecondo il portavoce militare israeliano, i soldati hanno aperto il fuoco dopo che "durante l'ingresso dei camion degli aiuti nel nord di Gaza, residenti hanno circondato i camion", di cui gli israeliani assicuravano il transito, e "hanno saccheggiato le forniture".
"Nell'incidente - ha sottolineato - dozzine di persone sono state calpestate nella calca". Fonti militari riferiscono che i soldati "hanno sparato contro chi aveva accerchiato i camion" e che la folla "si è accalcata in maniera da porre una minaccia per le truppe".
Secondo Israele i soldati non sono responsabili della maggior parte delle vittime registrate oggi a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Peter Lerner, spiegando che si sono verificati due incidenti separati, centinaia di metri uno dall'altro. "Alle 4 di mattina un convoglio di 30 camion di aiuti ha superato il check-point dell'esercito nel Wadi Gaza ed in seguito è stato circondato da migliaia di persone. La folla è finita fuori controllo e decine di persone sono rimaste ferite o uccise nella calca, altre sono state travolte dai camion". I soldati hanno aperto il fuoco solo nel secondo episodio, "sentendosi minacciati da decine di civili"
Inoltre, l'esercito israeliano ha diffuso un video di sorveglianza aerea sull'incidente. Secondo i militari israeliani "il video mostra quante persone hanno circondato i camion e, di conseguenza, dozzine sono state uccise e ferite per aver spintonato, calpestato e sono state investite dai camion". L'esercito ha detto che continuerà l'assistenza nella trasferta degli aiuti umanitari.
Lerner ha affermato che questi incidenti si sono verificati malgrado gli sforzi intrapresi da Israele, anche nei giorni scorsi ''con centinaia di camion'', per facilitare la consegna di aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza.
Il convoglio in questione era transitato dal valico israeliano di Kerem Shalom, era risalito verso nord lungo la strada costiera di Gaza e ''l'ultimo dei camion aveva superato'' il posto di blocco dell'esercito (fra il settore sud e quello nord di Gaza) quando, a diverse centinaia di metri, si è creata la calca in cui numerose persone hanno perso la vita. L'ufficiale ha aggiunto che otto camion di quel convoglio sono egualmente riusciti a procedere verso nord, ''ma si sono trovati esposti al fuoco di persone di Gaza, sono stati saccheggiati e danneggiati''.
Il secondo incidente, secondo Lerner, è stato ''molto più limitato''. Dopo che il convoglio era transitato, decine di persone si sono radunate attorno alla postazione dell'esercito. ''Essendo zona di guerra, i militari hanno sparato colpi di avvertimento in aria e poi in direzione di chi rifiutava di allontanarsi''. ''L'esercito sta continuando ad investigare questi incidenti'', ha concluso l'ufficiale.
Anche la Cina condanna 'fermamente' la morte dei civili a Gaza La Cina ha dichiarato di "condannare fermamente" l'uccisione di decine di palestinesi durante una consegna di aiuti nel nord della Striscia di Gaza. "La Cina è scioccata da questo incidente e lo condanna con forza", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. "Esprimiamo il nostro dolore per le vittime e la nostra solidarietà per i feriti".
Ben Gvir, 'fermare la fornitura di aiuti umanitari a Gaza'
La fornitura di aiuti umanitari ai palestinesi facilitata dall'esercito israeliano mette in pericolo i soldati. Lo ha detto il ministro della Sicurezza nazionale israeliano e leader di destra radicale Itamar Ben Gvir riferendosi all'incidente a nord di Gaza
"Oggi - ha aggiunto - è stato provato che il trasferimento di aiuti umanitari a Gaza non solo è follia mentre i nostri ostaggi sono trattenuti nella Striscia, ma danneggia anche i soldati dell'esercito". L'incidente - secondo Ben Gvir - "è un'altra chiara ragione per la quale dobbiamo fermare il trasferimento di
questi aiuti".
Il leader di Hamas a Gaza, Yaya Sinwar, torna a farsi vivo con un messaggio recapitato all'inizio del mese da un corriere ad una riunione della leadership di Hamas in esilio a Doha, rassicurando sul fatto che gli attacchi israeliani non stavano eliminando tutti i combattenti.
"Non preoccupatevi, abbiamo gli israeliani proprio dove li vogliamo", afferma Sinwar - come riporta il Wall Street Journal - aggiungendo che il leader di Hamas a Gaza spiegava che le Brigate Al-Qassam, stavano andando bene. Secondo fonti del Wsj, Sinwar aggiungeva che un alto numero di vittime civili aumenta la pressione mondiale su Israele per fermare la guerra.
Pacchi di aiuti umanitari lanciati verso Gaza sono caduti in IsraelePacchi di aiuti umanitari, lanciati oggi da un aereo giordano verso il nord della Striscia di Gaza, sono stati trasportati dal vento e sono caduti in territorio israeliano. Lo ha riferito la radio militare tranquillizzando poi la popolazione che essi ''non rappresentano alcun pericolo''.
La emittente pubblica Kan ha intanto rilevato che oggi è il quarto giorno consecutivo che aerei di paesi amici di Israele conducono lanci di aiuti verso la striscia di Gaza. Finora, ha aggiunto la emittente, quei lanci avevano interessato il sud della Striscia, nell'area compresa fra Khan Yunis e Rafah. Oggi sono stati lanciati nel settore nord, a Jabalya e presso l'ospedale Indonesia.
Anche la Casa Bianca sta valutando la possibilità di lanciare aiuti a Gaza da aerei poiché le consegne via terra diventano sempre più difficili. "La situazione è davvero grave. Abbiamo bisogno di misure estreme come i lanci aerei", ha detto una fonte ufficiale, citata da media americani. Tuttavia, ammettono i funzionari, gli aiuti via aerea sono limitati poiché un jet militare può sganciare solo una quantità di rifornimenti equivalente a quella trasportata da uno o due camion. Quindi possono servire in caso di emergenza ma, sottolineano le fonti, l'unico modo per inviare assistenza a Gaza è via terra.
Netanyahu, 'Non sappiamo se ci sarà un accordo con Hamas'
"Ancora non si può dire se raggiungeremo un accordo nei prossimi giorni ma certo non accetteremo le richieste fantasiose di Hamas". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu secondo cui Israele non ha ancora ricevuto da Hamas la lista degli ostaggi che farebbero parte dell'intesa.
"Recupereremo tutti gli ostaggi - ha aggiunto - con o senza accordo. Gli inviti a finire la guerra prima di aver raggiunto gli obiettivi che abbiamo stabilito - ha aggiunto riferendosi alle pressioni internazionali - non possono essere accettati. Come premier devo garantire gli interessi nazionali anche se questo significa andare controcorrente".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it