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'L'uccisione di Issa suggerisce che Israele ha una talpa dentro ad Hamas'

Morto un altro dirigente islamista. E l'Anp denuncia, a Rafah è già iniziata la distruzione

Redazione Ansa

   L'uccisione del vice comandante dell'ala militare di Hamas a Gaza Marwan Issa, ritenuto una delle menti degli attacchi del 7 ottobre, suggerisce che Israele stia ricevendo informazioni da una fonte di alto livello dentro l'organizzazione, secondo gli analisti. Lo riferisce il Guardian.

    Prima di avviare l'azione militare, "Israele avrebbe dovuto sapere dove e quando Issa si nascondeva (in un dato luogo), che sarebbe rimasto lì in tempo per l'approvazione del gabinetto di guerra e per il lancio dell'operazione, e avrebbe dovuto confermare che nessun prigioniero israeliano era tenuto vicino a lui come scudo umano: cosa che avrebbe potuto essere confermata solo da una risorsa umana", ha dichiarato Avi Melamed, ex funzionario dell'intelligence israeliana e analista regionale.

    Issa, stando a ciò che ha affermato la Casa Bianca, è stato ucciso durante un raid israeliano a Gaza dell'8 marzo, con bombe capaci di penetrare in profondità nel terreno in un bunker a Nuseirat.

    Né Hamas né Israele hanno commentato ufficialmente. Dopo l'attacco, tutti i sistemi di comunicazione di Hamas tra gli alti dirigenti - che si basano su app e corrieri crittografati - sono rimasti silenziosi per più di 72 ore, come è accaduto in diverse occasioni precedenti quando alti leader di Hamas sono stati uccisi, sottolinea il Guardian. 

 

 

Ucciso a Gaza un altro dirigente di Hamas

    Un ufficiale dell'intelligence del ministero degli interni di Hamas, Raid al-Banna, è stato ucciso la scorsa notte a Jabalya (Gaza) in un bombardamento aereo in cui è stata centrata la sua abitazione.

   Lo ha appreso Haaretz secondo cui al-Banna era stato incaricato da Hamas di scortare convogli umanitari al loro ingresso dal nord della Striscia. 

Netanyahu, 'Senza l'operazione a Rafah non si elimina Hamas'

   "Ho detto a Biden nella forma più chiara possibile che siamo determinati a portare a termine l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah e non c'è modo di farlo senza un ingresso di forze di terra sul posto". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nella Commissione affari esteri della Knesset aggiungendo che occorre distruggere "anche il battaglione e mezzo di Hamas rimasto nella zona centrale della Striscia.

   "Con gli Usa - ha ammesso Netanyahu - ci sono divergenze d'opinione non sull'eliminazione di Hamas ma sulla necessità, per farlo, di entrare a Rafah". 

Anp: 'Israele comincia a distruggere Rafah senza annunciarlo'

   Il ministero degli Esteri dell'Autorità Palestinese ha accusato Israele sui social di aver cominciato "a distruggere Rafah senza annunciarlo, per evitare reazioni internazionali e senza aspettare il permesso di nessuno".

    Lo riporta il Guardian dopo il raid israeliano di stanotte che, secondo Wafa, ha colpito due case e un appartamento a Rafah, nel sud di Gaza, provocando la morte di almeno 14 persone. 

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