Europa

Ex agente dei servizi austriaci arrestato,'vendeva dati all'Fsb'

Era collegato a un truffatore tedesco legato ai servizi russi

Vienna, la piazza del Museumsquartier

Redazione Ansa

 Un ex ufficiale dell'intelligence austriaca è stato arrestato perché sospettato di aver venduto ai servizi segreti russi dell'Fsb dati degli smartphone di tre alti funzionari austriaci. Lo riferisce il quotidiano Der Standard.
    Egisto Ott, che lavorava per l'Ufficio federale austriaco per la protezione della Costituzione e l'antiterrorismo, avrebbe consegnato i dati recuperati dagli smartphone all'Fsb nell'estate del 2022.
    Ott, secondo la ricostruzione, sarebbe entrato in possesso dei cellulari di un capo di gabinetto del ministero degli Interni, del direttore della polizia federale e del direttore dell'ufficio di immigrazione. I tre dispositivi erano stati consegnati ai tecnici per riparare un danno.
    I pubblici ministeri di Vienna ritengono che l'ex agente arrestato abbia utilizzato la sua posizione all'interno dei servizi per ottenere l'accesso alle informazioni riservate contenute nei telefoni e poi venderle a un collega dei servizi austriaci, che a sua volta lavorava per un cittadino tedesco legato agli 007 russi.
    Il cittadino tedesco è Jan Marsalek, ex dirigente della compagnia di servizi tecnologici e finanziari Wirecard che era scomparso nel giugno 2020 insieme a diversi miliardi di dollari.
    Un mese dopo, The Insider e Bellingcat erano riusciti a dimostrare che il truffatore era fuggito in Russia o in Bielorussia e aveva legami di lunga data con l'Fsb.
    Quest'anno sempre The Insider, insieme con Der Spiegel, ha rivelato i dettagli su come Marsalek sia stato reclutato dai russi. Dopo aver collaborato attivamente con il gruppo di mercenari Wagner, aveva iniziato a trasmettere a Mosca i dati ricevuti dagli ufficiali dell'intelligence europea nel suo libro paga.
    L'ex agente austriaco Ott è indagato da circa sette anni ed è accusato di diversi crimini. In sostanza la procura sospetta che abbia abusato della sua posizione di garante della tutela costituzionale per accedere e vendere dati sensibili. 

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