Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere, in un'intervista al Washington Post, più armi, sollecitando l'amministrazione Biden a consegnargli i missili Atacms senza i quali "l'Ucraina rischia di doversi ritirare". Quando Mosca "saprà che possiamo distruggere gli aerei, non attaccheranno dalla Crimea. È come con la flotta marittima: li abbiamo respinti dalle nostre acque territoriali, ora li espelleremo dagli aeroporti", ha sottolineato spiegando che "non possiamo più perdere tempo: l'Ucraina non può essere una questione politica tra i partiti".
Il leader ucraino ha poi annunciato di aver sollevato Serhii Shefir dall'incarico di primo consigliere del capo dello Stato, ha riferito Ukrinform facendo riferimento al relativo decreto presidenziale in data odierna pubblicato sul sito web della presidenza. Shefir era stato nominato primo assistente del capo dello Stato il 21 maggio 2019. La decisione di Zelensky segue altre simili dei giorni scorsi riguardanti posizioni apicali del governo e dell' entourage presidenziale. Un nuovo attacco con i droni russi ha intanto colpito nella notte la parte centrale del Paese: " Ci sono stati diversi colpi ad un'infrastruttura nella regione di Poltava", ha detto il governatore.
L'Ucraina sta intanto costruendo - riporta The Telegraph - armamenti finti da usare come esca, creando falsi obiettivi per i raid russi.
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