"Questa è una reazione alla grave cattiva gestione dell'economia e alla crescente povertà della popolazione". Orhan Pamuk gioisce per il trionfo dell'opposizione in Turchia alle elezioni amministrative che hanno decretato un durissima sconfitta nella carriera politica di Recep Tayyip Erdogan. "Sono felice dei risultati alle elezioni di ieri. Gli elettori secolari, democratici e pro europei della Turchia ieri hanno passato una buona notte", ha dichiarato all'ANSA il premio Nobel per la letteratura, sottolineando il peso che ha avuto nella sconfitta di Erdogan la crisi economica turca, che si trascina da anni e ha portato l'inflazione a superare il 67% e la valuta nazionale a perdere regolarmente valore.
Il commento di Pamuk non stupisce. Lo scrittore si è sempre dichiarato a favore dei valori democratici ed europei, talvolta mostrando rammarico per la situazione in Turchia. "È impossibile che la società si normalizzi fino a che questi oppositori non saranno rilasciati", aveva affermato in anni recenti, parlando di intellettuali e politici rinchiusi nelle carceri turche.
Pamuk è un autore non certo considerato "politico" ma è un dichiarato difensore della libertà di espressione e talvolta non risparmia commenti molto critici nei confronti di quanto accade nel suo Paese, dove ha raggiunto un grande notorietà a partire dagli anni '80. Parole che in passato gli sono costate anche molto caro. Fu duramente criticato dalla stampa turca e ricevette minacce di morte per avere menzionato in un'intervista il massacro degli armeni durante l'Impero ottomano, un tema ancora estremamente controverso in Turchia, dove gli eventi del 1915 non sono considerati un genocidio. Decise di passare del tempo all'estero ma al ritorno in Turchia fu messo a processo, accusato di vilipendio all'identità nazionale. Ricevette la solidarietà dei più importanti scrittori internazionali, come Umberto Eco, ma dopo un'udienza, Pamuk venne duramente criticato, mentre usciva dal tribunale, da un gruppo di nazionalisti che lo insultarono, anche lanciando uova contro l'auto nella quale viaggiava.
Le accuse contro lo scrittore caddero nel 2006, lo stesso anno in cui ricevette il Nobel per la letteratura, diventando il primo cittadino turco ad essere insignito del prestigioso riconoscimento. Da allora, la sua fama a livello mondiale è cresciuta moltissimo e in Turchia rimane uno degli autori più letti.