Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede che Israele sia ritenuto responsabile di eventuali crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi a Gaza. Ventotto paesi hanno votato a favore, 13 si sono astenuti e sei hanno votato contro la risoluzione.
Nella risoluzione si chiede anche il divieto di armi a Israele, a causa della sua condotta nella guerra a Gaza. Prima del voto, scrive la Bbc, si sono verificate delle spaccature tra i Paesi europei, con Germania e Bulgaria che hanno dichiarato che avrebbero votato contro perché la
risoluzione non condannava esplicitamente Hamas anche se condannava il lancio di razzi su Israele da Gaza e chiedeva il rilascio degli ostaggi.
La Francia si è astenuta, definendo "catastrofica" la situazione umanitaria a Gaza. Il voto, pur non essendo vincolante, proviene dal principale organismo delle Nazioni Unite per i diritti umani e aumenterà la pressione diplomatica su Israele affinché cambi rotta.
Il rappresentante israeliano abbandona la sessione"Una risoluzione anti-israeliana" che "non menziona Hamas né i suoi crimini del 7 ottobre" per la quale l'ambasciatore, Merav Ilon Shahar, ha abbandonato la sessione plenaria in segno di protesta. Così il ministero degli esteri israeliano ha bollato la risoluzione approvata a Ginevra.
"Nel testo - ha aggiunto - si equiparano gli ostaggi a detenuti sospettati di attività terroristica". Inoltre, "va contro il diritto di
Israele di difendersi" e prevede un embargo "sulle armi a Israele mentre ignora in modo offensivo la fornitura di armi a Hamas da parte dell'Iran e dei suoi alleati".
I risultati dell'inchiesta dell'esercito sull'uccisione dei 7 operatori umanitari a Gaza hanno mostrato "che quell'incidente non sarebbe dovuto accadere" ed è "contrario agli standard operativi".
"Coloro che hanno approvato il raid - ha continuato l'indagine, presentata al capo di stato maggiore Herzi Halevi - erano convinti di colpire operativi armati di Hamas e non impiegati di World Central Kitchen (Wck)". "L'attacco - si spiega - è un grave errore che deriva da una seria mancanza dovuta ad un'identificazione errata, a errori nelle decisioni e a un attacco contrario a standard operativi". L'Idf "solleverà i responsabili".
Tra i sollevati dall'incarico, ci sono i diretti responsabili dell'attacco tra cui il comandante dell'unità di fuoco, un maggiore, un colonnello della riserva e
il capo dello staff della Brigata. Una nota di riprovazione è stata inviata anche al Comandante del Fronte sud dell'esercito.
L'Idf ha poi ricostruito quanto accaduto lo scorso 1 aprile in base alle risultanze dell'indagine. 'Le forze dell'ordine - è scritto - hanno identificato un uomo armato su uno dei camion degli aiuti e subito dopo un altro ancora'. Dopo che le tre auto hanno lasciato il deposito dove erano stati scaricati gli aiuti,
'uno dei comandanti ha erroneamente pensato che gli uomini armati si trovassero all'interno delle auto e che si trattasse di terroristi di Hamas. Le forze dell'ordine non hanno identificato i veicoli in questione come associati al Wck'.
'A seguito di un'errata identificazione da parte delle forze dell'ordine, le forze armate - si prosegue - hanno preso di mira i tre veicoli della WCK sulla base dell'errata classificazione dell'evento e dell'errata identificazione dei veicoli come aventi a bordo agenti di Hamas, con il conseguente attacco che ha portato alla morte di sette operatori umanitari innocenti'. I risultati dell'indagine son stati già presentati ai responsabili del Wck e agli ambasciatori internazionali.
Wck,serve inchiesta indipendente su morte operatori a Gaza"Le scuse dell'esercito israeliano per l'oltraggiosa uccisione dei nostri colleghi rappresentano un freddo conforto. Le nostre operazioni rimangono sospese": lo ha dichiarato Erin Gore, ceo della World Central Kitchen (Wck) in seguito ai risultati dell'inchiesta dell'esercito israeliano sull'uccisione di 7 operatori umanitari a Gaza.
Lo riporta il sito di Wck rinnovando la richiesta della creazione di una commissione indipendente per indagare sulle uccisioni: "L'Idf non può indagare in modo credibile sul proprio fallimento a Gaza".
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