Oggi i ruandesi commemorano i 30 anni da quando il genocidio organizzato dagli estremisti hutu ha dilaniato il Paese, in uno dei massacri più sanguinosi del XX secolo. La serie di omicidi, durata 100 giorni prima che le milizie ribelli del Fronte patriottico ruandese (RPF) prendessero Kigali nel luglio 1994, costò la vita a circa 800.000 persone, in gran parte tutsi ma anche hutu moderati. Da allora la piccola nazione ha trovato il proprio equilibrio sotto la guida ferma del presidente Paul Kagame, che guidava l'RPF, ma i segni di quella violenza rimangono.
Come da tradizione, il 7 aprile - il giorno in cui le milizie Hutu scatenarono la carneficina nel 1994 - celebrano l'accensione di una fiamma commemorativa da parte di Kagame al Kigali Genocide Memorial, dove si ritiene siano sepolte più di 250.000 vittime. Deposta da Kagame corone di fiori sulle fosse comuni, assieme ad alti rappresentanti di altri Stati, tra cui l'ex presidente degli Usa Bill Clinton, che a suo tempo ha definito il genocidio il più grande fallimento della sua amministrazione.
Il mancato intervento della comunità internazionale in Ruanda fu motivo di persistenti polemiche e tardivi mea culpa.
Nel corso della cerimonia discorso di Kagame in un'arena da 10.000 posti nella capitale, dove i ruandesi terranno poi una veglia a lume di candela per ricordare le vittime del massacro.
Biden e l'Ue ricordano le vittime"Oggi sono 30 anni" dal genocidio in Ruanda: "non dimenticheremo mai l'orrore di quei 100 giorni, il dolore e la sofferenza della popolazione", ha detto Joe Biden. "Onoriamo le vittime che sono morte senza senso e i sopravvissuti che coraggiosamente hanno ricostruito le loro vite", ha aggiunto il presidente americano.
L'Europa commemora il trentesimo anniversario del genocidio contro i tutsi in Ruanda. "L'Unione europea si unisce alla nazione ruandese e al suo popolo nel ricordo di oltre un milione di uomini, donne e bambini assassinati in una campagna di atrocità deliberate", si legge in una nota diffusa dal Consiglio Ue a nome dei Ventisette. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si trova attualmente a Kigali per le cerimonie di commemorazione. "L'Ue esprime la propria solidarietà alle famiglie e agli amici delle vittime" e "onora i sopravvissuti e le loro famiglie, il cui coraggio quotidiano e la cui resilienza di fronte a questo orrore continuano a ispirare il mondo", si legge nella nota condivisa anche dall'Alto rappresentante Josep Borrell. Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, esprime la sua vicinanza. "Lodiamo il viaggio del Ruanda dall'oscurità alla speranza, e dal dolore al progresso. È un esempio per il mondo", scrive in un messaggio su X.
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