Cinque mesi fa era sopravvissuto a un raid israeliano che aveva spazzato via la casa nella quale abitava a Gaza con 17 membri della sua famiglia. Il destino però non lo ha risparmiato: è morto domenica dopo essere stato colpito da uno dei pacchi di aiuti umanitari lanciati sulla Striscia.
A novembre scorso era stato estratto miracolosamente vivo dalla macerie della sua abitazione dopo essere rimasto intrappolato per ore. Pur riportando ferite alla testa, alla gamba e alla mano, era comunque sopravvissuto all'attacco, mentre altri membri della sua famiglia allargata sono morti. "Lo aveva salvato Dio", ha raccontato tra le lacrime il nonno del ragazzino, Ali Oroq, ricordando come Zein si fosse sempre dato da fare per procurare cibo a tutta la famiglia. "Avrebbe dovuto essere a scuola e invece, da quando è scoppiata la guerra, si dannava per portare viveri alla famiglia. Spesso nuotava nello stagno per recuperare un pasto destinato ad aiutarci", ha detto ancora il nonno. Anche la scorsa settimana Zein correva nel disperato tentativo di afferrare una lattina di fave, riso o farina lanciati con i paracaduti da uno dei tanti aerei di aiuti umanitari, ma una cassetta del pronto soccorso lo ha colpito alla testa mentre la folla tutt'intorno, affamata come lui, gli passava davanti.
Ricoverato in ospedale con fratture al bacino, al cranio e all'addome, domenica è deceduto. "Mio figlio è stato il mio sostegno, era tutta la mia vita, la mia prima gioia in questo mondo, il mio figlio più grande. Possa riposare in pace", ha detto il padre Mahmoud, citato dal Guardian. Il 5 marzo scorso, cinque persone sono morte e altre 10 sono rimaste ferite quando il paracadute con gli aiuti umanitari non si è aperto e i pacchi hanno colpito con violenza un gruppo di gazawi. Mentre il 26 marzo almeno 12 persone sono annegate mentre cercavano di recuperare un pacco di aiuti che era finito in mare al largo della spiaggia di Gaza. Zein Oroq è l'ennesima vittima di una guerra che da oltre sei mesi investe la Striscia, dove i palestinesi affrontano gravi carenze di medicine, cibo e acqua in una crisi umanitaria sempre più profonda, mentre da più parti si chiede a Israele di garantire un'assistenza umanitaria urgente. "È con grande sconcerto che prendiamo atto delle prove sempre più evidenti della carestia in atto a Gaza e dell'escalation della situazione umanitaria a un livello catastrofico", hanno commentato appena ieri l'alto rappresentante Ue Josep Borrell e il commissario per le emergenze Janez Lenarčič
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