L'ingresso a pieno titolo della Palestina alle Nazioni Unite si scontra contro il muro di Washington scatenando l'ira dell'Anp e di Hamas. Gli Usa, come annunciato, hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza che "raccomandava all'Assemblea Generale l'ammissione dello stato di Palestina come membro dell'Onu".
Per la Russia, invece, "l'uso del veto da parte degli Usa è un tentativo di fermare la storia, e il fatto che Washington sia praticamente isolata parla da solo". "Chiediamo agli Usa di sentire la voce della ragione", ha detto il delegato di Mosca Vassily Nebenzia. In effetti, nonostante negli ultimi giorni gli Stati Uniti abbiano dietro le quinte tentato di convincere altri paesi membri del Cds quanto meno ad astenersi per non raggiungere la maggioranza richiesta (di nove voti a favore e nessun veto), alla fine anche alleati come Corea del Sud, Giappone e Francia hanno deciso di sostenere la bozza di risoluzione. L'Autorità Palestinese ha reagito con irritazione al veto degli Usa definendola una "palese aggressione" che spinge il Medio Oriente "sull'orlo dell'abisso". "Questa politica aggressiva degli Stati Uniti nei confronti della Palestina, del suo popolo e dei suoi diritti legittimi rappresenta un palese attacco al diritto internazionale e un incoraggiamento alla continuazione della guerra genocida contro il nostro popolo, che spinge ulteriormente la regione sull'orlo del l'abisso", ha attaccato in una nota il presidente Abu Mazen. Nel caso fosse passata in Cds, la richiesta avrebbe dovuto poi ottenere la maggioranza dei due terzi in Assemblea Generale. Condanna è arrivata anche da Hamas che in una breve nota ha assicurato che " il nostro popolo proseguirà nella sua lotta fino alla creazione di uno Stato palestinese indipendente e pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale".
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