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Giovane aviatore americano ucciso dalla polizia in Florida

L'operazione della polizia il 3 maggio. Il legale della vittima: 'Hanno fatto irruzione nella casa sbagliata'

Un frame del filmato della bodycam della polizia

Redazione Ansa

     La polizia della Florida ha reso pubblico il filmato della bodycam di un vice sceriffo che ha sparato e ucciso l'aviatore Roger Fortson, 23 anni, nella sua abitazione. Lo scrive la Bbc. L'avvocato della famiglia del ragazzo, citando la testimonianza di un amico con il quale Fortson era in videochiamata, ha affermato che la polizia ha fatto irruzione nell'abitazione sbagliata. La polizia ha contestato l'affermazione e ha detto che il vicesceriffo ha reagito per legittima difesa dopo aver visto Fortson armato di pistola. L'aviatore è stato ucciso il 3 maggio nella sua casa, situata a 8 km dallo Special Operations Wing di Hurlburt Field, in Florida.

 

L'agente che gli ha sparato, di cui la polizia non ha reso noto il nome, è stato messo in congedo amministrativo. Le versioni delle due parti sono contrastanti. L'amico con cui Fortson era al telefono ha detto che il ragazzo ha sentito bussare alla porta del suo appartamento, ha chiesto chi fosse ma non ha ricevuto risposta. Ha poi sentito un secondo "bussare molto aggressivo" ma non ha visto nessuno guardando attraverso lo spioncino. È a questo punto che, afferma l'amico, Fortson si è preoccupato e ha preso la sua pistola, che secondo l'avvocato era legalmente posseduta. Mentre Fortson tornava nel suo salotto, il testimone ha detto che la polizia ha fatto irruzione, ha visto che era armato e gli ha sparato sei volte.

Il video della polizia mostra gli agenti che arrivano nel complesso residenziale dove abitava Fortson e vengono accompagnati da una persona verso gli ascensori che afferma di aver sentito rumori di lotta in un appartamento. Il vicesceriffo si è avvicinato da solo alla porta dell'appartamento, ha bussato e per due volte ha detto a voce alta di essere un membro dell'ufficio dello sceriffo. Fortson ha aperto la porta con la pistola in mano e l'agente ha sparato. Segue la vicenda come legale della famiglia l'avvocato Ben Crump, che, parlando ai giornalisti, ha accusato la polizia di cercare di "giustificare un uso eccessivo e ingiustificabile della forza". Crump, un avvocato per i diritti civili con sede in Florida, ha lavorato su numerosi casi di alto profilo di morti di afroamericani nelle quali è coinvolta la polizia, tra cui George Floyd, Ahmaud Arbery, Trayvon Martin, Tire Nichols e Breonna Taylor.

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