(ANSA) - PARIGI, 14 MAG - La Gioconda può restare dove si
trova da 227 anni, al Museo parigino del Louvre. Il Consiglio di
Stato francese ha respinto oggi il ricorso di un'associazione
che sosteneva come il re di Francia Francesco I si fosse
illegittimamente appropriato dell'opera nel 1519.
L'associazione sosteneva di agire "per conto dei discendenti
degli eredi" di Leonardo da Vinci, senza però indicare chi
fossero e non avendo quindi il mandato a rappresentarli. I
giudici hanno chiarito che questo ipotetico diritto spetterebbe
solo a loro, concludendo come in ogni caso un'istituzione
repubblicana di oggi non possa essere chiamata a pronunciarsi su
questioni risalenti ai tempi all'Ancien Régime.
Non si tratta del primo bizzarro tentativo di International
Restitutions a movimentare la conservazione delle opere d'arte.
Nel 2022 l'associazione ha chiesto che dalle opere esposte al
Castello di Fontainebleau fossero escluse quelle "saccheggiate
dal Palazzo d'Estate di Pechino" da parte delle truppe francesi
nel 1860. Anche in questo caso il Consiglio di Stato ha
rimandato la richiesta al mittente, affermando come l'organo
statale fosse privo della legittimazione giuridica a
pronunciarsi.
La Gioconda si trova in Francia dal 1516, quando Leonardo da
Vinci, caduto in disgrazia presso la Casata dei Medici, si mise
sotto la protezione di Francesco I. All'arrivo in Francia portò
con sé alcuni suoi dipinti, tra cui il ritratto della
leggendaria Monna Lisa, realizzato tra il 1503 e il 1506. Offrì
le sue opere al sovrano francese, che in cambio gli corrispose
una cospicua pensione. Il dipinto più famoso del mondo divenne
parte delle collezioni reali e dal 1797 entrò nel catalogo del
Louvre. Tutto fa pensare che ci rimarrà ancora a lungo. (ANSA).
La Francia respinge un ricorso, la Gioconda rimane al Louvre
Consiglio Stato rigetta richiesta di International Restitutions