La Cina "comprende chiaramente" le radici della crisi ucraina e l'impatto geopolitico globale in base al suo 'China's Position on the Political Settlement of the Ukraine Crisis', il documento in 12 punti di febbraio 2023. "Non ci siamo mai rifiutati di negoziare - ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista scritta alla Xinhua alla vigilia della sua visita in Cina -. Stiamo cercando una soluzione globale, sostenibile e giusta di questo conflitto con mezzi pacifici. Siamo aperti al dialogo sull'Ucraina, ma tali negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti nel conflitto, compreso il nostro". Putin ha espresso apprezzamento per "i concetti e i suggerimenti" indicati dalla Cina a dimostrazione di un "sincero desiderio di stabilizzare la situazione". E i quattro principi per la soluzione pacifica della crisi ucraina recentemente proposti dal presidente Xi Jinping "si inseriscono perfettamente" nell'attuale scenario. "Questi passi si basano sull'idea che dobbiamo rinunciare alla 'mentalità della Guerra Fredda' e garantire la sicurezza indivisibile e il rispetto del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite nella loro interezza e interrelazione", ha aggiunto il leader russo.
Antony Blinken raggiunge Volodymyr Zelensky a Kiev per una visita a sorpresa con la quale rassicurare di persona che gli aiuti militari "stanno arrivando". E la vigorosa stretta di mano tra il presidente ucraino e il segretario di Stato americano si traduce in un chiaro messaggio a Mosca che le rinnovate offensive, come quella in corso a Kharkiv, non spingeranno gli Usa ad abbandonare l'Ucraina all'invasione che ha trovato nuovo vigore a nordest: Mosca ha rivendicato di aver conquistato le parti occidentali e settentrionali di Vovchansk, e secondo le agenzie russe lo scontro ormai si consuma nelle strade della città. Sul fronte la situazione è "al limite" a causa della carenza di truppe, ha lanciato l'allarme al New York Times Kyrylo Budanov, solitamente poco propenso a comunicare debolezze. "Tutte le nostre forze sono qui o a Chasiv Yar" nel Donetsk, e "purtroppo non abbiamo nessun altro nelle riserve", ha affermato il capo dell'intelligence militare ucraina, secondo cui in ogni caso l'afflusso dei rinforzi è riuscito a "interrompere parzialmente i piani" dei russi. Verità o controinformazione, che la nuova offensiva di Mosca abbia portato scompiglio nei ranghi ucraini è innegabile, mentre la legge per la nuova mobilitazione arranca a dare frutti - una norma "dura" ma necessaria, l'ha definita Blinken - e si invocano più armi per rispondere al fuoco.
E lo scenario rischia di complicarsi: secondo Budanov, nei prossimi giorni le truppe ucraine potranno rafforzare le loro posizioni e stabilizzare il fronte di Kharkiv, dove secondo il think tank Isw i russi puntano alla rapida creazione di una zona cuscinetto lungo il confine piuttosto che spingersi più in profondità. Ma la previsione dell'intelligence ucraina è che la Russia è pronta a lanciare una nuova offensiva ancora più a nord, nella regione di Sumy, che darebbe ulteriore filo da torcere alla resistenza. Intanto, proseguono le evacuazioni dall'oblast nordorientale e le bombe russe martellano la città di Kharkiv, dove un nuovo bombardamento ha colpito edifici residenziali e provocato almeno 16 feriti, tra cui 3 bambini. Di fronte a questo scenario, ora più che mai sono necessarie le forniture occidentali a difesa delle posizioni e delle città ucraine. "Gli aiuti stanno arrivando", ha assicurato Blinken, al suo quarto viaggio in Ucraina dall'inizio della guerra. "Faranno davvero la differenza sul campo di battaglia", secondo il segretario di Stato Usa, che ha ribadito come Washington resterà al fianco di Kiev finché la sua sicurezza non sarà "garantita". Uno statement che prova a dare fiducia sull'arrivo imminente del pacchetto da 61 miliardi di dollari in aiuti militari Usa approvato tre settimane fa. "Due sistemi Patriot per la regione di Kharkiv potrebbero contribuire in modo significativo a proteggere le vite dal terrorismo russo", ha detto senza mezzi termini Zelensky al segretario americano. Ma non è solo Washington a dover fare la sua parte:
"Abbiamo bisogno di una notevole accelerazione delle forniture. Ora passa troppo tempo tra l'annuncio dei pacchetti e l'effettiva comparsa delle armi in prima linea", ha tuonato il leader ucraino, che venerdì sarà a Madrid per firmare un accordo di sicurezza con la Spagna. Da Berlino, il cancelliere Olaf Scholz ha ammesso che quanto fatto dall'Europa "non è ancora abbastanza". Così, la Germania ha annunciato l'arrivo questo mese a Kiev di nuovi sistemi Iris-T. In un colloquio con Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso poi più aiuti militari "nei prossimi giorni e settimane". E la premier danese Mette Frederiksen ha confermato che i primi caccia F-16 da Copenaghen arriveranno in Ucraina entro un mese. Nel frattempo, le forze ucraine rispondono attaccando senza sosta le regioni russe, in particolare Belgorod, sulla quale decine di razzi e droni vengono lanciati quotidianamente. Mentre nel Volgograd le autorità russe hanno denunciato che un treno merci è deragliato nella notte dopo essere stato colpito da almeno un drone.
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