Il Consiglio Ue ha deciso oggi di sospendere la circolazione nell'Unione Europea di quattro media che diffondono e sostengono la propaganda russa e la guerra di aggressione contro l'Ucraina, confermando la decisione presa dagli ambasciatori due giorni fa: Voice of Europe, RIA Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta. "Questi media - si legge - sono sotto il controllo permanente, diretto o indiretto, della leadership della Federazione Russa e sono stati essenziali e strumentali per portare avanti e sostenere la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e per la destabilizzazione dei Paesi vicini". La decisione del Consiglio Ue di sospendere la circolazione nell'Unione Europea di quattro media russi è "una grave violazione del diritto al libero accesso all'informazione" e Mosca replicherà "inevitabilmente" con ritorsioni, di cui aveva già "avvertito a vari livelli" la controparte. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Il passo intrapreso dalla Ue è "una continuazione della pratica della censura politica e della totale eliminazione dallo spazio informativo di ogni punto di vista alternativo alle narrazioni occidentali", afferma ancora la portavoce, citata dal sito del ministero.
"Non incoraggiamo ne' facilitiamo attacchi dentro la Russia usando sistemi bellici forniti dagli Stati Uniti": lo ha ribadito il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto di avere discusso con il leader cinese Xi Jinping di una possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi. "Sì, Xi Jinping me ne ha parlato, abbiamo discusso della questione", ha detto Putin, citato dalla Tass. In colloqui avuti recentemente a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron Xi aveva detto che Pechino sostiene l'idea di una tregua olimpica. "Abbiamo già avuto un cessate il fuoco, ma con questo nemico non funziona molto bene. Chi registrerà che durante il cessate il fuoco le loro forze non si avvicineranno a noi? Un cessate il fuoco non impedisce ai mezzi militari di avvicinarsi e poi lanciare un'offensiva. A me sembra una storia morta". Così in un'incontro con i giornalisti, il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si mostra scettico sulla possibilità di una tregua olimpica. Lo riporta Ukrainska Pravda.
La Cina ha una "posizione coerente" per promuovere la soluzione politica della questione ucraina, che richiede l'esame di "sintomi" e "cause profonde", e di una pianificazione "di presente e futuro sul lungo termine". Il presidente Xi Jinping, nell'incontro riservato di ieri con l'omologo russo Vladimir Putin alla Zhongnanhai di Pechino, la cittadella dell'elite rossa a due passi da Piazza Tienanmen, ha detto che la Cina "sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni".
Xi ha osservato che solo con il coinvolgimento di tutte le parti potrà "spingere per la rapida soluzione politica della questione ucraina, e la Cina è pronta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso". Il leader cinese, nel resoconto dato in piena notte dall'agenzia statale Xinhua, ha poi rilanciato la sua Iniziativa per la sicurezza globale (Gsi), il cui nucleo primario "è sostenere la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile", quando "la soluzione fondamentale alla questione ucraina è promuovere la creazione di una nuova architettura di sicurezza equilibrata, efficace e sostenibile". Le valutazioni di Xi sembrano accantonare definitivamente la possibilità che la conferenza di metà giugno in Svizzera sul piano di pace dell'Ucraina possa decollare, avendo la Russia da subito escluso la sua partecipazione. Putin, da parte sua, ha presentato i punti di vista e le posizioni di Mosca e ha apprezzato "la posizione obiettiva, giusta ed equilibrata della Cina sulla questione ucraina, accogliendo con favore" la sua disponibilità "a continuare a svolgere un ruolo importante e costruttivo" per la soluzione politica. La Russia punta alla soluzione "attraverso negoziati politici ed è disposta a dimostrare sincerità e a mantenere una stretta comunicazione con la Cina a tale questo riguardo". L'incontro, un faccia a faccia supportato dall'assistenza dei rispettivi interpreti con camminata nei giardini, ha visto Xi ribadire, di fronte al panorama mondiale turbolento e in continua evoluzione, la volontà di collaborare con la Russia e altri Paesi "per rafforzare la solidarietà e la cooperazione, orientare la governance globale nella giusta direzione, salvaguardare insieme l'equità e la giustizia internazionale e promuovere la pace nel mondo e lo sviluppo comune". Sottolineando che lo sviluppo della Cina "è inarrestabile e che nessuna forza può contenere la sua crescita e il suo progresso, Putin ha affermato che la Russia è disposta a migliorare la cooperazione con la Cina e gli altri paesi del Sud globale per promuovere l'equità e la giustizia internazionale e a lavorare per un mondo più equo e multipolare", ha aggiunto la Xinhua.
Russia e Cina s'impegnano a rafforzare i legami militari. In base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping, diffusa allo stato solo dal Cremlino, "Mosca e Pechino continueranno a rafforzare la fiducia e la cooperazione nella sfera militare e ad espandere la portata delle esercitazioni e dell'addestramento militare". I due Paesi sono pronti a tenere regolarmente pattugliamenti navali e aerei congiunti, a rafforzare il coordinamento e la cooperazione a livello bilaterale e multilaterale, e ad aumentare il potenziale e il livello delle risposte congiunte alle sfide e alle minacce.
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