Il Regno Unito andrà alle elezioni il 4 luglio. Lo ha confermato il primo ministro Rishi Sunak, annunciando formalmente la convocazione del voto alla nazione da Downing Street sotto un cielo piovoso e disturbato dal rumore di fondo di note musicali di altoparlanti di dimostranti che protestavano.
Sunak ha detto di aver informato re Carlo, III in veste di capo di Stato, mentre ha rivendicato di aver aiutato il Paese a uscire dalle "più grandi sfide dalla Seconda Guerra Mondiale" vissute negli ultimi 4 anni, dai contraccolpi della pandemia a quelli della guerra della Russia in Ucraina. Ha poi evocato un futuro migliore.
L'elezione è dunque anticipata di circa 6 mesi rispetto alla scadenza naturale della legislatura. I sondaggi danno da mesi l'opposizione laburista di Keir Starmer in netto vantaggio sui conservatori, al potere da 14 anni.
Poche ore prima, lo stesso Sunak aveva confermato di voler convocare le prossime elezioni politiche nel Regno Unito "nella seconda metà dell'anno", sullo sfondo di una legislatura destinata a scadere comunque a dicembre; ma ha glissato sulle voci e le congetture che si ricorrono da settimane sul possibile voto in estate.
Il premier conservatore - il cui partito resta largamente indietro nei sondaggi rispetto all'opposizione laburista, malgrado le promesse di una stretta sull'immigrazione e gli ultimi dati positivi sul calo dell'inflazione sbandierati oggi stesso - è stato sollecitato sull'argomento nel Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni da Stephen Flynn, capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell'Snp.
Flynn gli ha chiesto provocatoriamente se abbia "paura" di annunciare la data del voto (che nel sistema britannico spetta al capo del governo proporre) e magari di convocarlo "in estate" . Domanda a cui Sunak ha risposto con una risata difensiva, limitandosi a ricordare di aver "ripetutamente detto che le elezioni si terranno nella seconda metà" del 2024; non senza rivolgere peraltro all'aula un messaggio già da campagna elettorale nell'evocare la scadenza delle urne come il momento in cui i britannici "potranno scegliere" fra gli impegni Tory su "sicurezza ed economia" e l'assenza di programmi chiari imputata al Labour di Keir Starmer.
Un appuntamento cruciale
Il Consiglio dei ministri era stato convocato per le 16 (le 17 italiane) e a conferma dell'importanza dell'appuntamento, si è avuto notizia del rientro anticipato di qualche ora del titolare degli Esteri, David Cameron, da una missione in Albania, e del rinvio di qualche ora di un viaggio oltre confine del responsabile della Difesa, Grant Shapps: entrambi chiamati a essere presenti.
La convocazione del voto è stata incoraggiata nel frattempo dall'opposizione laburista di Keir Starmer, largamente favorita nei sondaggi sul partito conservatore e speranzosa di tornare al potere dopo 14 anni, che ricorda di averla sollecitata a Sunak da tempo e fa sapere di sentirsi "pronta".
Sunak, 'Io ho un piano, Starmer no'
Il premier conservatore si è detto pronto a "lottare per ogni voto", nel suo discorso alla nazione in cui ha annunciato la convocazione delle elezioni
politiche nel Regno Unito per il 4 luglio. Ha poi affermato di "avere un piano" a differenza del suo diretto avversario, il leader dell'opposizione laburista Keir Starmer. "Ha dimostrato più e più volte che prenderà la via più semplice e farà qualsiasi cosa per ottenere il potere", ha sottolineato il primo ministro, criticando Starmer.
Nel suo discorso Sunak ha sottolineato più volte le decisioni "coraggiose" prese dal governo Tory per "far prosperare il Paese", anche quelle più difficili, necessarie per superare i periodi di incertezza, concentrandosi in particolare sul ripristino della stabilità economica nel Regno.
"Non posso dire la stessa cosa per il partito laburista, perché non so cosa offrono e, a dire il vero, non credo che lo sappiate neanche voi", ha detto ancora Sunak, secondo cui i britannici non si possono fidare di Starmer per la sua incapacità di mantenere le promesse. Il primo ministro si è detto invece pronto a "guadagnare la fiducia" degli elettori e a dimostrare che "solo un governo conservatore guidato da me" garantirà la stabilità economica, "ripristinerà l'orgoglio e la fiducia nel nostro Paese", promettendo in definitiva "un futuro sicuro".
Starmer, tre punti per un Regno Unito 'in meglio' E' giunto il tempo di "cambiare in meglio". Lo ha detto il leader laburista Keir Starmer in un discorso, dopo che il premier conservatore Rishi Sunak ha
annunciato la convocazione delle elezioni politiche nel Regno Unito per il 4 luglio. "I conservatori hanno lasciato il nostro Paese insicuro" dopo 14 anni al potere, ha aggiunto.
Starmer nel suo intervento ha spiegato le "tre ragioni per cui si dovrebbe cambiare in Gran Bretagna con i laburisti". La prima è che "fermeranno il caos"
creato dai governi Tory, nell'ambito della sanità, con le lunghe liste di attesa, della criminalità "praticamente impunita", dei mutui e dei prezzi sui prodotti alimentari "alle stelle". Tutta colpa, a suo avviso, dei Tory concentrati a perseguire "i propri interessi" e non quelli delle famiglie.
Il secondo motivo riguarda il cambiamento radicale promesso dal Labour per "reimpostare la nostra economia e la nostra politica" al fine di soddisfare gli interessi dei lavoratori. E il terzo punto è il "piano a lungo termine per ricostruire la Gran Bretagna, un piano pronto a partire, interamente valutato e
interamente finanziato", ha concluso Starmer rispondendo così all'accusa fatta da Sunak di non avere un progetto politico coerente da presentare agli elettori britannici.
La famiglia reale britannica ridurrà gli impegni pubblici in vista della campagna elettorale per le politiche del 4 luglio. Lo ha annunciato un portavoce di Buckingham Palace dopo l'annuncio sul voto del premier Rishi Sunak, precisando che si tratta di una consueta procedura prevista dal protocollo.
Verranno quindi "rimandati gli impegni che potrebbero distogliere l'attenzione o distrarre dalla campagna elettorale". Inoltre vengono inviate le "sincere
scuse" a tutti coloro che subiranno le conseguenze di questo cambiamento. Non è messa in discussione invece la partecipazione di re Carlo alle celebrazioni dell'80esimo anniversario del D-Day, lo Sbarco in Normandia, in programma a giugno: come annunciato il sovrano deve compiere il suo primo viaggio all'estero, in Francia, dopo i guai di salute degli ultimi mesi.