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Zelensky: 'Mille attacchi russi all'Ucraina in una settimana'

'Con Austin ho discusso di questioni chiave'. E ringrazia Biden per 'Un'importante decisione riguardo agli attacchi difensivi con armi americane sul territorio nemico'

Redazione Ansa

"Il totale disprezzo per la vita umana e il terrore costante è ciò che la Russia sta cercando di diffondere. Solo in questa settimana, le truppe russe hanno lanciato quasi 1.000 attacchi contro l'Ucraina, con missili di vario tipo, lanciatori antiaerei e droni". Lo ha scritto sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Proteggere la vita in Ucraina con i sistemi di difesa aerea, fornire ai nostri soldati le armi necessarie con la gittata richiesta, fare pressione sullo Stato terrorista è il modo per avvicinare la pace. Il terrore russo deve perdere. Il mondo è in grado di garantirlo".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato a Singapore il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, con il quale ha "discusso questioni chiave" relative alla guerra con la Russia, come gli attacchi in territorio russo con armi occidentali e "il rafforzamento del sistema di difesa aerea dell'Ucraina": lo ha reso noto questa mattina su X lo stesso leader ucraino. 

     "Ho incontrato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin a margine dell'IISS Shangri-La Dialogue. Abbiamo discusso le questioni chiave: le esigenze di difesa del nostro Paese, il rafforzamento del sistema di difesa aerea dell'Ucraina, la coalizione F-16 e la stesura di un accordo bilaterale sulla sicurezza" ha scritto Zelensky.

     "Sono grato a POTUS (il presidente degli Stati Uniti, ndr) - ha aggiunto - per aver preso un'importante decisione riguardo agli attacchi difensivi con armi americane sul territorio nemico per contrastare efficacemente i tentativi russi di espandere la zona di combattimento. Apprezziamo la difesa vitale e il sostegno politico all'Ucraina da parte degli Stati Uniti".

    Ieri Politico aveva anticipato che Zelensky e Austin avrebbero discusso anche la possibilità di espandere la geografia degli attacchi ucraini con armi americane sul territorio russo. Una questione, aveva sottolineato il giornale, che "sarà in cima all'ordine del giorno" dell'incontro.

'Mosca vuole sabotare il vertice di pace in Svizzera'

      La Russia continua a cercare di boicottare l'imminente vertice globale per la Pace, previsto per il 15-16 giugno in Svizzera, e cerca di ricattare altri Paesi a tal fine: alcuni Stati hanno persino iniziato ad aiutare Mosca nel suo piano. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del suo intervento allo Shangri-La Dialogue a Singapore.

     Nel suo discorso alla sessione plenaria 'Ripensare le decisioni per mantenere la pace globale e la stabilità regionale', il capo dello Stato ucraino ha osservato che ad oggi 106 Paesi hanno confermato la loro partecipazione al vertice. Allo stesso tempo, ha detto, Mosca "sta cercando di disturbare il Vertice per la Pace. Ed è vero... Cosa sta facendo la Russia, questo Paese di guerra? Oggi viaggia in molti Paesi del mondo, minacciando di bloccare cibo, prodotti agricoli o chimici... Sta semplicemente facendo pressione sugli altri Paesi affinché non partecipino al vertice".

    "E oggi non ci sono buone notizie - ha aggiunto -. Ve lo dico francamente, alcuni Stati hanno iniziato ad aiutarla in questo, nell'interruzione diplomatica del vertice di pace".

Deluso che 'alcuni leader mondiali' non hanno aderito al summit di pace

       Zelensky ha espresso anche disappunto per il fatto che "alcuni leader mondiali" non abbiano ancora aderito al vertice di pace che si terrà in Svizzera il 15-16 giugno, dopo che Pechino ha reso noto che Xi Jinping non ci sarà mentre il presidente Usa Joe Biden deve ancora pronunciarsi.

    "Siamo delusi dal fatto che alcuni leader mondiali non abbiano ancora confermato la loro partecipazione al vertice di pace", ha detto Zelensky allo Shangri-La Dialogue, senza menzionare la Cina o gli Stati Uniti.

Torna ad accusare Pechino di appoggiare Mosca

     "Non ci aspettiamo sostegno militare dalla Cina, non glielo abbiamo mai chiesto. Ma non ci aspettiamo che la Cina fornisca sostegno alla difesa della Russia", ha proseguito Zelensky. "Questo è ciò di cui abbiamo discusso telefonicamente con il leader cinese un anno fa. Mi ha promesso che la Cina si sarebbe fatta da parte, non avrebbe sostenuto la Russia con le armi. Oggi, ci sono informazioni secondo cui, in qualche modo, alcune cose arrivano ai mercati russi attraverso la Cina, elementi degli armamenti russi provengono dalla Cina".

    Il ministro della Difesa cinese Dong Jun, anche lui a Singapore, ha ribadito sia incontrando sabato il suo omologo Usa Lloyd Austin sia durante il suo intervento adierno allo Shangri-La DIalogue che Pechino non stava alimentando lo sforzo bellico del capo del Cremlino Vladimir Putin contro l'Ucraina. La Cina "non ha fornito armi a nessuna delle due parti e ha uno stretto controllo sulle esportazioni di beni a duplice uso. E siamo fermamente dalla parte della pace e del dialogo".

     Zelensky, inoltre, ha anche detto che la Cina si rifiuta di incontrare l'Ucraina perché "molte volte abbiamo voluto vedere rappresentanti cinesi. Purtroppo, non abbiamo alcun legame potente con la Cina perché la Cina non lo vuole".

     Pechino ha comunicato agli organizzatori svizzeri di aver deciso di non inviare una sua delegazione, affermando che non sarebbe stata presente perché la Russia non era stata invitata: ha però ventilato l'idea di ospitare una sua iniziativa con la Russia e l'Ucraina rappresentate, in base a quanto proposto dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Alla domanda se l'Ucraina sarebbe disposta a prendervi parte, Zelensky ha obiettato duramente che non spetta a Pechino convocare un simile incontro. "L'Ucraina è vittima della guerra. Siamo noi che dobbiamo dare l'avvio a tutto. Nessun altro è pienamente consapevole di ciò che la Russia ha portato con questa guerra al nostro Stato. Sono gli ucraini che sono morti, i russi hanno violentato le nostre donne, hanno rubato decine di migliaia dei nostri figli. Nessun altro ha il diritto di dettare come dovrebbe finire questa guerra", ha aggiunto il leader di Kiev

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