"Gli attacchi di Hamas contro Israele, la tempesta di Al-aqsa (l'attacco dello scorso 7 ottobre), sono stati un colpo decisivo per il regime sionista e hanno aperto una strada che si concluderà con l'annientamento del regime": lo ha detto il leader iraniano Ali Khamenei, sottolineando che "oggi la questione della Palestina è diventata la prima questione importante nel mondo e persino nelle università americane gridano slogan a favore della Palestina".
Khamenei lo ha affermato in un discorso alla cerimonia per il 35/mo anniversario della morte de leader della Rivoluzione islamica e fondatore della Repubblica islamica Rouhollah Khomeini, che si è tenuta oggi presso il suo mausoleo.
"L'attacco del 7 ottobre è stato eseguito al momento giusto, vanificando i complotti dei nemici. I brutali assalti israeliani a Gaza, in risposta all'operazione, sono solo le sue reazioni nervose al fatto che i loro complotti sono stati frustrati", ha aggiunto Khamenei, citato dalla TV di stato.
Ma il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, ha respinto l'interpretazione del 7 ottobre da parte del leader spirituale iraniano, Ali Khamenei, come "l'apertura della strada per l'annientamento di Israele", sostenendo che la sua dichiarazione rivela che "l'Iran mira a sacrificare il sangue palestinese".
"Il popolo palestinese combatte da 100 anni e non ha bisogno di altre guerre che non servano i suoi interessi: la libertà e la protezione di al-Quds e dei luoghi santi", ha detto Abu Mazen, come riporta Haaretz, aggiungendo che "vogliamo porre fine all'occupazione e realizzare la creazione di uno Stato palestinese con Gerusalemme come capitale, e non vogliamo una politica che non serva gli interessi del popolo palestinese".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it