Ecco l'impianto generale della roadmap israeliana rilanciata dal presidente Usa Joe Biden per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, secondo quanto annunciato dal capo della Casa Bianca e trapelato sui media.
* PRIMA FASE 1) Completo cessate il fuoco nei combattimenti per 6 settimane; 2) Ritiro delle forze israeliane dalla aree densamente popolate della Striscia; 3) Rilascio da parte di Hamas di "un numero", ad oggi imprecisato, di ostaggi israeliani, inclusi donne, anziani e feriti. Insieme a loro anche "alcuni" corpi di ostaggi. Gli Usa hanno chiesto che nel numero complessivo siano inclusi ostaggi che hanno anche il passaporto americano. In cambio Israele si impegnerebbe a rilasciare "centinaia" di detenuti palestinesi.
Nei precedenti schemi di intesa, poi abortiti, Hamas aveva chiesto 30-33 detenuti palestinesi per ogni ostaggio israeliano e che in questi ci fossero anche condannati all'ergastolo. Si era fatto, tra gli altri, il nome di Mustafa Barghouti; 4) Rientro degli sfollati palestinesi "nelle loro case e quartieri" in ogni zona della Striscia, compreso il nord di Gaza; 5) Gli aiuti umanitari in ingresso nella Striscia salirebbero a 600 camion al giorno insieme alla fornitura da parte della comunità internazionale di centinaia di migliaia di rifugi temporanei e unità abitative; 6) In questa fase si aprono le trattative tra le parti - gestite dai mediatori di Qatar, Egitto e Usa - che consentirebbero di passare alla fase successiva.
* SECONDA FASE 1) Altre 6 settimane di cessate il fuoco; 2) Ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia; 3) Rilascio di tutti i rimanenti "ostaggi vivi", inclusi i soldati maschi rapiti. Punto questo definito in passato critico da Hamas; 4) Se l'intesa è mantenuta da entrambe le parti, il cessate il fuoco diventa "permanente".
* TERZA FASE 1) Avvio di un "importante piano" di ricostruzione e stabilizzazione per Gaza, sostenuto dagli Stati Uniti e dalla comunità internazionale, con una prospettiva tra i 3 e i 5 anni. Il piano, ha spiegato Biden, sarebbe attuato in modo da non consentire ad Hamas di "riarmarsi"; 2) Restituzione di tutti i corpi degli ostaggi uccisi. La roadmap ha molti dettagli ancora da chiarire. E va ricordato che Israele vuole la distruzione di Hamas a Gaza e la sua impossibilità di ripetere un attacco come quello del 7 ottobre. Poi c'è il problema di chi sarà a governare la Striscia nel dopo Hamas. Tutte questioni respinte dalla fazione islamica che chiede garanzie sulla non ripresa dei combattimenti da parte di Israele e non è disposta a lasciare il potere nell'enclave palestinese.
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