E' il caccia russo dalla tecnologia più avanzata, il Sukhoi Su-57, arma potente e fondamentale nell'offensiva di Mosca in Ucraina, che Kiev ha annunciato di aver abbattuto nelle scorse ore: è la prima volta dall'inizio della guerra che le forze ucraine colpiscono uno di questi velivoli. Un episodio che sembra confermare l'andamento delle operazioni militari ucraine con attacchi che vanno sempre più in profondità in Russia dopo lo sciame di droni che nei giorni scorsi Kiev è riuscita a spingere fino in Ossezia del Nord.
Intanto, secondo gli Stati Uniti, l'offensiva militare russa intorno a Kharkiv "è in fase di stallo", risultato questo stando alla Casa Bianca del via libera dato da Washington agli ucraini per colpire sul territorio russo utilizzando armi fornite dagli Usa. L'abbattimento de caccia russo è stato annunciato dall'intelligence militare ucraina, il Gru: "L'8 giugno, un caccia multiruolo Su-57 dello Stato aggressore è stato colpito sul territorio dell'aeroporto di Akhtubinsk, nella regione di Astrakhan, nella Federazione Russa, situato a 589 chilometri dalla linea di combattimento", si legge in un comunicato. Il Gur ha pubblicato anche immagini satellitari che mostrano l'aereo in questione parcheggiato nell'aeroporto russo.
"Le immagini mostrano che il 7 giugno il Su-57 era integro e l'8 giugno c'erano i segni dell'esplosione vicino ad esso e le caratteristiche macchie di fuoco derivanti dai danni provocati dall'incendio", aggiunge. L'Su-57 è il caccia russo più moderno, in grado di lanciare missili Kh-59 e Kh-69, è utilizzato dall'aeronautica russa dalla fine del 2020, in sostituzione dei vecchi aerei da combattimento sovietici del tipo Su-27 o MiG-29. L'episodio fornisce a Kiev uno strumento in più, anche dal punto di vista politico, in vista del G7 della prossima settimana in Puglia, al quale è prevedibile che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rinnovi il suo appello affinché si intensifichi e si acceleri il sostegno a Kiev. La Casa Bianca da parte sua parla di un fatto di "buon senso" tornando a commentare la decisione del presidente Usa di accordare alle forze ucraine il permesso di utilizzare le armi ricevute dall'America per colpire oltre confine, superando le precedenti preoccupazioni che l'autorizzazione di tali attacchi potesse trascinare la Nato in un conflitto diretto con la Russia.
"Lo slancio dell'operazione a Kharkiv si è esaurito", ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale americana Jake Sullivan alla Cbs. "Kharkiv è ancora sotto minaccia, ma i russi non sono stati in grado di compiere progressi concreti sul terreno negli ultimi giorni in quella zona", ha spiegato. E sulla decisione di Biden ha osservato: "Dal punto di vista del presidente si trattava di buon senso. Semplicemente non aveva senso non permettere agli ucraini di colpire oltre quel confine, per questo il presidente ha dato il suo via libera. E gli ucraini lo hanno messo in pratica sul campo di battaglia".
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