(ANSA) - LIMA, 17 GIU - Un gruppo di scienziati ha riaperto
il caso delle 'mummie extraterrestri' ritrovate in Perù. Il team
di ricercatori guidati dal giornalista e controverso ufologo
messicano, Jaime Maussan, vuole esaminare alcuni resti emersi di
recente, che a suo avviso potrebbero essere una prova di vita
extraterrestre.
Sebbene il Perù abbia etichettato le mummie come un falso e,
secondo il ministero della Cultura del Paese sudamericano, i
presunti corpi extraterrestri in realtà altro non sono che
bambole messe insieme dai tombaroli per raggranellare qualche
soldo sul mercato nero, il gruppo di studiosi è deciso ad
approfondire se non si tratti in realtà di ibridi alieni-umani.
L'ufologo avanza infatti l'ipotesi che queste mummie
contengano un 30% di Dna sconosciuto. Un'affermazione che è
stata accolta con grande scetticismo dalla comunità scientifica
e dalle autorità peruviane.
In una recente intervista al Daily Mail, Maussan ha
dichiarato che sta conducendo analisi, e che ha citato in
giudizio il governo peruviano per ottenere il diritto di inviare
questi esemplari agli scienziati negli Stati Uniti per
effettuare analisi più approfondite e indipendenti.
Nei mesi scorsi il giornalista era balzato agli onori delle
cronache per aver presentato dei presunti resti alieni al
Congresso del Messico. (ANSA).
Ufologi insistono sul caso delle mummie extraterrestri del Perù
Vogliono trasferire i resti negli Usa per indagini approfondite