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Francia: Bardella a sei giorni dal voto, 'Siamo pronti a governare'

'Voglio il potere per esercitarlo', dice il candidato premier di estrema destra

Redazione Ansa

      ''Siamo pronti a governare'': lo ha detto il candidato premier del Rassemblement National, Jordan Bardella, presentando il programma del suo partito in vista delle elezioni politiche anticipate del 30 giugno e del 7 luglio.

    ''Lo dico solennemente ai nostri compatrioti, il Rassemblement National è l'unico movimento a poter mettere in atto da adesso e ragionevolmente le aspirazioni chiaramente espresse dai francesi. Per dirlo in tre parole, noi siamo pronti", ha dichiarato il fedelissimo di Marine Le Pen, il cui partito nazionalista di estrema destra è il favorito nei sondaggi in vista del voto di domenica prossima. 

     Bardella ha ribadito l'auspicio di avere una maggioranza assoluta per poter governare la Francia, precisando di non voler andare solo per ''15 giorni'' a Matignon, equivalente parigino di Palazzo Chigi, per ''gloria personale''. "Voglio il potere per esercitarlo'', ha proseguito il dirigente ventottenne in una conferenza stampa a Parigi, a meno di una settimana dal voto.

    Il candidato premier alle elezioni legislative anticipate del 30 giugno e del 7 luglio ha ribadito che intende confermare il sostegno della Francia all'Ucraina ma si opporrà all'invio di truppe e missili di lunga gittata a Kiev in caso di vittoria.

   Bardella ha garantito che sarà ''estremamente vigile (dinanzi,ndr.) ai tentativi di ingerenza della Russia" sulla Francia. Presentando il suo programma a Parigi il ventottenne candidato di estrema destra ha detto di considerare ''la Russia come una minaccia multidimensionale sia per la Francia sia per l'Europa". "La Russia - ha sottolineato - sta sfidando gli interessi francesi, da diversi mesi, diversi anni, nelle nostre storiche zone di influenza in Africa, nel Mar Nero, ma anche Oltremare, sostenendo la causa, in particolare, delle Comore'

   E così il Il candidato premier ha confermato  che gli incarichi strategici dello Stato, a cominciare dalla diplomazia e dall'esercito, saranno riservati a cittadini 100% francesi. Questa mattina, il deputato lepenista Sébastien Chenu aveva promesso il divieto per le persone con doppio passaporto di svolgere lavori "estremamente sensibili'' per la Francia.

     Chenu ha spiegato che RN intende ''impedire'' alle persone con doppio passaporto di svolgere lavori "estremamente sensibili'' per la Francia  ''per esempio, gente binazionale russa per occupare incarichi di direzione strategica nella Difesa". Intevistato da TF1, il deputato di estrema destra non ha fornito ulteriori dettagli o esempi delle professioni che potrebbero venire colpite da una tale disposizione. A una settimana dal voto che vede il partito nazionalista strafavorito nei sondaggi, Chénu ha precisato che il divieto passerà ''attraverso una legge organica e un decreto per impedire le ingerenze''. Per lui, si tratta di '''proteggere'' nei ''settori sensibili'' del Paese.

    Bardella, da parte sua, ha anche promesso un ''big bang di autorità'' nelle scuole di Francia ''già dal prossimo ritorno in classe di settembre'', con il divieto dei telefoni cellulari in classe e l'auspicata introduzione dell'obbligo di divisa per gli studenti. "I telefoni cellulari saranno vietati negli istituti scolastici tra cui i licei'', ha dichiarato l'esponente di estrema destra, annunciando anche ''l'obbligo di dare del voi agli insegnanti". Il fedelissimo di Marine Le Pen, 28 anni, ha inoltre assicurato che "le sperimentazioni sull'uso dell'uniforme verranno portati avanti: sono, a titolo personale, favorevole alla sua introduzione dalle elementari ma anche alle medie'', ha spiegato in conferenza stampa a Parigi.

    In quanto a una possibile rimozione della bandiera dell'Unione europea accanto a quella francese durante i suoi eventuali interventi da primo ministro da Matignon, ha temporeggiato. La bandiera Ue? "Ci sto riflettendo'', si è limitato a dire il candidato premier, suscitando risate tra i fedelissimi di Rassemblement National presenti in sala

'Riconoscere uno Stato palestinese sarebbe riconoscere il terrorismo'

     "Riconoscere uno Stato palestinese sarebbe riconoscere il terrorismo", ha detto Bardella. "Abbiamo sposato la posizione francese, a due Stati, che risponderebbero a diritti e doveri per i palestinesi'', ha sottolineato il ventottenne fedelissimo di Marine Le Pen, secondo cui adesso ''questa posizione è caduca viste le atrocità e gli attacchi di Hamas il 7 ottobre.

    Bardella ha anche detto che da primo ministro intende essere uno "scudo per i nostri connazionali ebrei dinanzi ad un islamismo che non vuole solo separare la Repubblica, ma conquistarla''.

'Pugno duro sull'immigrazione, serve un referendum'

     Pugno duro sull'immigrazione del candidato premier del Rassemblement National (RN): ha assicurato che eliminerà lo Ius soli, ''rimuoverà gli ostacoli all'espulsione di delinquenti e criminali stranieri'' e ripristinerà il reato ''di soggiorno irregolare''.

      Bardella ha anche auspicato di riuscire a "convincere" il presidente, Emmanuel Macron, sulla convocazione di un referendum sull'immigrazione. Alla vigilia delle elezioni Ue del giugno, il Rassemblement National aveva anche annunciato un ricorso contro il nuovo patto immigrazione e asilo approvato dai Ventisette, a cominciare dal principio di ridistribuzione dei migranti tra Paesi Ue.

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